La sicurezza delle auto elettriche, tra falsi miti e nuove tecnologie

Le auto elettriche presentano vantaggi enormi dal punto di vista ecologico, così come per la salute umana: producono drasticamente meno emissioni inquinanti, sono più silenziose e richiedono meno manutenzione. Tra i punti di forza dei veicoli elettrici, che offrono una mobilità all’avanguardia a livello tecnologico, troviamo anche importanti fattori di sicurezza ingegneristica e di guida.

 

Uno dei falsi miti che circola da tempo attorno alla mobilità elettrica è la scarsa sicurezza delle vetture, collegata principalmente alla presenza delle batterie e ad una maggiore esposizione al rischio di incendio in caso di incidenti o condizioni meteo estreme. Niente di più falso, perché le auto elettriche rappresentano oggi l’avanguardia tecnologica in fatto di mobilità, garantendo alti standard di sicurezza.

 

Test di sicurezza e tenuta

Le automobili elettriche vengono sottoposte a rigorosi test di sicurezza e tenuta, esattamente come i veicoli tradizionali. Euro NCAP, il programma europeo che valuta tutte le nuove vetture, ha assegnato il massimo dei punteggi a tutti i veicoli elettrici messi alla prova negli ultimi tre anni nei crash test con altri veicoli e urti, sicurezza degli autisti e sicurezza dei pedoni.

 

Tecnologie di sicurezza all’avanguardia

Le auto elettriche sono la categoria di vetture che più sposa le tecnologie d’avanguardia nel mondo della mobilità, sia sulla sostenibilità e sull’efficienza, sia sulla sicurezza. Non si parla solo sistemi di assistenza alla guida, come la frenata di emergenza automatica o il rilevatore del cambio di corsia, elementi sempre più diffusi; le auto elettriche possiedono anche la frenata rigenerativa, un sistema che recupera energia durante la frenata, assicurando così una decelerazione più stabile e controllabile.

 

L’alimentazione elettrica garantisce inoltre una fase iniziale di accelerazione più veloce rispetto alle auto tradizionali, risultando più efficace per evitare ostacoli improvvisi o in fase di immissione in carreggiata. Esistono poi fattori strutturali che rendono le vetture elettriche più sicure: il posizionamento della batteria sul fondo del veicolo abbassa il baricentro, rendendo la vettura più stabile e meno soggetta a ribaltamenti, mentre l’assenza di un motore endotermico pesante permette di gestire meglio gli spazi ridistribuendo le zone di assorbimento degli urti e garantendo maggiore sicurezza per i passeggeri.

 

Rischio incendi e imprevisti nella ricarica: falsi miti

Uno dei falsi miti più diffusi riguarda il rischio incendio: non esiste alcuna evidenza scientifica per cui le auto elettriche, tra l’altro totalmente prive di motori a combustione, siano più esposte al rischio di incendio rispetto alle auto tradizionali. Il sistema di alimentazione è dotato di collaudati sistemi di raffreddamento, in più le componenti elettriche ad alta tensione e le batterie sono isolate elettronicamente e fisicamente dal resto dell’auto.

 

Il rischio elettrico è molto basso in quanto non è possibile che la corrente passi dal pacco batteria all’ambiente circostante, nemmeno con il veicolo interamente sommerso dall’acqua. Inoltre, anche la ricarica è sicura: le colonnine, come quelle che compongono la rete ultra-veloce di Ewiva, sono dotate di certificazioni sulla tenuta stagna in caso di contatto anche estremo e prolungato con l’acqua. Infine, la rete è sottoposta a controlli e manutenzione costante per garantire agli e-driver di ricaricare in sicurezza in qualsiasi circostanza.

 

Fonti:

https://insideevs.it/news/630562/auto-elettriche-piu-sicure-euroncap/

https://www.motus-e.org/qa

https://steerev.com/electric-vehicles-evs/reasons-why-electric-vehicles-are-safer-than-traditional-cars/

Arrivato l’Ecobonus 2024: tutte le novità sugli incentivi per l’elettrico

L’Italia compie un altro passo verso la modernizzazione e l’elettrificazione del trasporto privato. Sono stati definiti i contenuti dei nuovi ecoincentivi validi per il 2024: la loro entrata in vigore è avvenuta con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 25 Maggio del nuovo decreto che incentiva l’acquisto o il leasing di vetture elettriche. È stato confermato il sistema basato sulle tre fasce di emissioni del veicolo che si vuole acquistare, con i relativi limiti di prezzo di listino delle nuove vetture e incentivi maggiori per i redditi più bassi.

 

Il nuovo programma di ecoincentivi prevede un investimento complessivo dal valore di 950 milioni di euro; di questi, ne sono stati stanziati 240 per le vetture elettriche e 140 per le ibride plug-in. Per l’acquisto o leasing di auto elettriche è previsto un bonus fino a 11.000€, che possono arrivare 13.750€ se l’utente ha un Isee inferiore a 30.000€.

 

Ecobonus 2024: le fasce e gli incentivi con rottamazione

Il prezzo massimo di listino delle vetture acquistabili è di 35.000€ (IVA esclusa) per le auto elettriche e 54.900€ (iva inclusa) per quelle plug-in. Il dispositivo dell’Ecobonus 2024, inoltre, ripropone lo schema di incentivi basato sull’emissione di CO2 dell’auto che si vuole acquistare, secondo il principio “meno inquini, più soldi ricevi”. Alla categoria 0-20 g/km appartengono tutte le auto elettriche, a quella 21-60 g/km le auto ibride plug-in, a quella 61-135 g/km le auto a motore termico e ibride non plug-in (qui un approfondimento sulla differenza tra auto elettriche, ibride e a motore termico).

 

Chi decide di acquistare un’auto elettrica va incontro a notevoli vantaggi: non è obbligato a rottamare (questo vale anche per le plug-in), a differenza di chi richiede il bonus per acquistare una vettura con motore a combustione, e riceve incentivi più altri. Si parte dai 6.000€ per chi vuole acquistare una vettura elettrica e la cifra sale a 9.000€ con rottamazione di euro 4, 10.000€ con euro 3, 11.000€ con euro 2, 1 e 0.

Gli utenti con un Isee inferiore a 30.000€ possono ricevere un bonus fino a 13.750€, rispettando le stesse soglie di listino. Questa categoria di utenti può inoltre accedere a ulteriori incentivi attraverso la rottamazione di una vettura euro 5, con un bonus di 8.000€ per le elettriche e 5.000€ per le ibride plug-in.

 

Motorini, taxi e veicoli commerciali

Nel programma sono previsti bonus anche per moto, scooter, quadricicli e tricicli elettrici. È previsto un contributo del 30% fino a 3.000€, che sale al 40% fino a 4.000€ con la rottamazione di euro 0, 1, 2 e 3.

Il decreto comprende inoltre un investimento di 20 milioni di euro per taxi e NCC che sostituiscono la vettura utilizzata per il servizio e 50 milioni per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici.

 

Come funziona l’Ecobonus 2024

I concessionari e i rivenditori registrati alla piattaforma dedicata possono prenotare il contributo per ogni veicolo. Dopo la conferma basata sulla disponibilità del fondo, si può compensare il costo di acquisto del cliente: il costruttore o importatore della vettura potrà quindi rimborsare al concessionario o rivenditore il bonus erogato e recuperare il contributo tramite credito d’imposta.

Direttiva AFIR: di cosa si tratta e perché è importante per il futuro della mobilità elettrica

La mobilità elettrica rappresenta una svolta significativa nel settore dei trasporti e la sua più ampia diffusione è direttamente correlata alla creazione di un’infrastruttura di ricarica accessibile, capillare ed efficiente. Per sostenere questa transizione, a partire da aprile 2024, l’Unione Europea ha introdotto l’AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation). Questo regolamento, parte integrante del pacchetto “Fit for 55” della Commissione sul clima, mira a confermare e ampliare gli obiettivi già introdotti dalla direttiva DAFI (Directive Alternative Fuel Initiative) del 2016, fornendo un quadro normativo più efficace per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

 

 

Obiettivi e impatto della direttiva AFIR

L’obiettivo principale della direttiva AFIR è promuovere l’uso di carburanti alternativi nel settore dei trasporti, riducendo così le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico. Per farlo, il nuovo regolamento richiede agli Stati membri di impegnarsi per raggiungere obiettivi infrastrutturali molto ambiziosi.

 

In particolare, l’AFIR avrà un impatto importante per la mobilità elettrica perché fornisce ai Paesi membri specifiche linee guida da seguire nella realizzazione di un’infrastruttura di ricarica che sia in grado di rispondere alle esigenze del mercato. Il requisito fondamentale è l’obbligo di adeguare la potenza totale delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico al numero di auto elettriche immatricolate.

 

Inoltre, il regolamento prescrive, l’obbligo di avere, entro il 2025, almeno una stazione di ricarica pubblica ogni 60 km, e tutte le infrastrutture dovranno prevedere almeno un punto di ricarica in grado di erogare una potenza uguale o superiore a 150 kW.  Questo significa che nei prossimi anni la rete di ricarica sarà sempre più estesa, capillare e potente.

 

L’AFIR contempla, inoltre, la creazione di punti di ricarica accessibili e interoperabili in tutta l’UE, attraverso l’adozione di standard comuni per i connettori e i servizi di ricarica forniti dagli MSP (Mobility Service Provider).

 

Un’impostazione comune data da una normativa omogenea è la chiave per affrontare con fiducia le sfide future di questo settore e contribuire, anche in Italia, alla realizzazione di un’infrastruttura di ricarica ancor più all’avanguardia e in grado di soddisfare le esigenze degli utenti.

 

L’AFIR rappresenta una grande opportunità e una sfida per gli operatori del settore come Ewiva, ma è soprattutto una garanzia per gli e-driver di oggi e di domani perché assicura l’accesso ad una rete di ricarica affidabile e conveniente. Grazie a questa normativa sarà sempre più facile scegliere una mobilità a zero emissioni, che rappresenta lo strumento principale per affrontare il cambiamento climatico e migliorare la qualità dell’aria delle nostre città.

Rete di ricarica in Italia: a che punto siamo?

L’evoluzione della rete di ricarica per veicoli elettrici in Italia ha conosciuto un notevole sviluppo negli ultimi anni, a testimonianza di un impegno sempre maggiore nel promuovere la mobilità sostenibile nel paese. I dati più recenti, aggiornati al 31 dicembre 2023 (Report Motus-E), riflettono infatti un panorama in costante evoluzione, caratterizzato da progressi significativi nello sviluppo dell’infrastruttura di ricarica in Italia.

 

Crescita dei punti di ricarica in Italia

Uno degli indicatori chiave di questo progresso è rappresentato dal numero dei punti di ricarica pubblici, esponenzialmente aumentato. In Italia, secondo i dati di Motus-E aggiornati a dicembre 2023, il numero di punti di ricarica pubblici ha superato la soglia dei 50.000, con un aumento del 38% rispetto all’anno precedente: un segnale di crescita importante e una rete che consente già oggi agli e-driver di ricaricare durante i viaggi e spostamenti quotidiani.

 

Potenza e Velocità: due elementi chiave

Oltre che sulla capillarità, lo sviluppo della rete in Italia si basa anche sulla qualità ed efficienza dei punti di ricarica. Nel corso del 2023, sono stati installati più di 3.000 nuovi punti di ricarica in corrente continua, di cui circa 1.400 ultra-fast. Questo trend indica un chiaro impegno degli operatori che gestiscono l’infrastruttura (CPO, Charging Point Operator – come Ewiva) verso soluzioni di ricarica più rapide e performanti, fondamentali per eliminare le barriere legate all’ansia da autonomia e offrire un’esperienza più confortevole e accessibile a tutti gli e-driver.

 

Distribuzione territoriale e nelle città

La distribuzione geografica dei punti di ricarica gioca un ruolo cruciale nell’efficacia complessiva della rete.  In termini di numero di punti di ricarica, Roma (3.588 punti di ricarica), Milano (2.883) e Napoli (2.652) guidano la classifica ma, nell’ultimo anno si osserva uno sviluppo più uniforme su tutto il territorio nazionale: guardando alla distribuzione per macroaree, infatti, continua il recupero delle installazioni nel Sud e nelle Isole, dove si concentra ora il 23% del totale dei punti di ricarica presenti della Penisola, a fronte del 19% del Centro e del 58% del Nord Italia. Se consideriamo il numero di punti di ricarica per km² di superficie, inoltre, possiamo vedere che la classifica si inverte, ponendo Napoli in testa con 225 punti ogni 100 km², seguita da Milano (183 punti ogni 100 km²) e Roma (67 punti ogni 100 km²). Una rete di ricarica diffusa e capillare è un elemento fondamentale per garantire lungo tutto il Paese di beneficiare appieno della transizione verso la mobilità elettrica.

 

L’Italia nel contesto Europeo

A livello europeo, l’Italia si distingue come uno dei principali protagonisti dello sviluppo dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici, collocandosi stabilmente tra i primi 5 paesi in Europa per estensione della rete grazie agli oltre 50.000 punti di ricarica installati. Tuttavia, ciò che rende l’Italia ancora più competitiva è la sua densità di punti di ricarica rispetto al numero di veicoli elettrici in circolazione, superando altri paesi come Francia, Germania e Regno Unito. Questa superiorità si traduce in una maggiore accessibilità alla ricarica, garantendo ai conducenti di veicoli elettrici una maggiore facilità nel trovare punti di ricarica disponibili e riducendo i tempi di attesa.

 

Prospettive future e sfide da affrontare

Nonostante i notevoli progressi compiuti, sono ancora molte le sfide da affrontare per il settore della mobilità elettrica. Una distribuzione più uniforme dei punti di ricarica su tutto il territorio nazionale rimane un obiettivo importante da raggiungere, così come l’aumento delle immatricolazioni di veicoli elettrici per garantire un utilizzo più diffuso della rete. Inoltre, è essenziale continuare a investire in tecnologie di ricarica avanzate e sostenibili per soddisfare le crescenti esigenze e le varie occasioni d’uso degli e-driver.

 

L’Italia si sta distinguendo come un pioniere nell’elettrificazione dei trasporti, guidando la transizione verso una mobilità più sostenibile ed efficiente. L’impegno di Ewiva nell’attivare punti di ricarica ad    alta potenza nei luoghi più strategici del nostro Paese, da Nord a Sud, – sia nelle aree urbane, che lungo le principali direttrici ed aree extra-urbane – contribuisce in modo concreto al raggiungimento di questi risultati, facendo guadagnare all’Italia un posto tra i paesi europei protagonisti dello sviluppo della mobilità elettrica.

8 marzo: 3 donne che hanno fatto la storia del viaggio in auto

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Ewiva ha scelto di ricordare le vicende di tre donne che in maniera diversa hanno segnato per sempre la storia dell’automobile. Per decenni il binomio donne e motori è stato accompagnato da pregiudizi e stereotipi privi di fondamento. Eppure, fin dai suoi albori, le donne hanno dato un contributo decisivo allo sviluppo tecnologico del settore dell’auto e della mobilità attraverso invenzioni, che ancora oggi sono componenti fondamentali in tutti i modelli di auto, o con imprese pionieristiche di grande ispirazione che sono un manifesto alla parità di genere.

 

 

Mary Anderson e l’invenzione del tergicristallo

Originaria dello stato dell’Alabama, nonché dotata di uno spirito di osservazione molto acuto ed una vivace intraprendenza che l’ha portata a diventare imprenditrice, Mary Elizabeth Anderson è l’inventrice del tergicristallo.

Nel 1903, durante un viaggio a New York, si accorse che gli automobilisti facevano fatica a guidare quando pioveva o nevicava, in quanto costretti a fermarsi di continuo per pulire il parabrezza; proprio da qui, ebbe l’intuizione di creare un oggetto in grado di pulire il vetro per rendere la guida più facile e sicura. Con l’aiuto di un designer progettò la prima versione del tergicristallo, che consisteva in un semplice braccetto meccanico a cui era agganciata una spatola di gomma che si azionava con una leva dall’interno dell’abitacolo.

Mary Anderson depositò il brevetto di questa geniale invenzione, e dopo pochi anni le case automobilistiche iniziarono a installare il tergicristallo sulle automobili, rendendolo nel tempo un oggetto indispensabile se non addirittura imprescindibile.

Questa innovazione ha migliorato notevolmente l’esperienza di guida, contribuendo a ridurre gli incidenti stradali causati dalla scarsa visibilità. Mary Anderson, grazie alla sua genialità e caparbietà, ha legato per sempre il suo nome alla storia dell’automobile e del viaggiare in modo sicuro.

 

Margaret Wilcox e la comodità dell’abitacolo

Se l’abitacolo delle nostre auto è oggi un luogo di comfort lo dobbiamo anche all’invenzione di Margaret Wilcox, che già nel 1893 arrivò a brevettare un sistema per riscaldare l’interno delle vetture. L’ingegnere di origine americana, tra le prime donne dell’industria automobilistica dei tempi, progettò una camera di combustione posta sotto l’auto che sfruttava il calore del motore per riscaldare dell’acqua presente al suo interno. Un sistema di tubi faceva circolare l’acqua calda sotto l’abitacolo, rendendo la vettura più accogliente nei giorni più freddi. L’invenzione, tuttavia, presentava un limite di fondo, ovvero non integrava un sistema di regolazione del calore: quindi, più il viaggio era lungo e più la temperatura aumentava. Anche per questo, all’inizio, la sua invenzione fu accolta con scarso interesse: nessuno decise di investire in questa idea, e Margaret Wilcox morì nel 1912 senza riuscire a vederla realizzata nemmeno su una vettura. Nel 1929, sulla base del suo brevetto, una casa automobilistica americana perfezionò il sistema aggiungendo la possibilità di regolare la temperatura e mise in commercio la prima vettura al mondo dotata di un sistema di riscaldamento dell’abitacolo. Margaret Wilcox, con la sua intuizione, ha dato un contributo decisivo all’industria dell’automobile consentendo di viaggiare in modo confortevole.

 

 

Clärenore Stinnes e il giro del mondo in auto

Clare Eleonore Stinnes, la prima persona a compiere il giro del mondo in auto, è nata nel 1901 in una famiglia di imprenditori tedeschi; intraprendente e appassionata di motori, ha intrapreso con successo la carriera di pilota di auto corsa in un periodo dove vedere una donna al volante era tutt’altro che scontato. La sua grande impresa inizia nel 1927, quando decide di intraprendere un viaggio in auto intorno al mondo accompagnata dal fotoreporter svedese Carl-Axel Söderström, da due meccanici e dal suo cane Lord. Partono da Francoforte verso est, attraversando i Balcani, la Siberia e il Deserto del Gobi per arrivare a Pechino. Il gelo, i guasti e altre innumerevoli avversità affrontate in questa prima parte del viaggio spingono i meccanici ad abbandonare l’impresa. Clärenore e Carl proseguono il loro viaggio da soli attraverso il Giappone per poi imbarcarsi a bordo di una nave che li porterà in America. Percorrono il Sudamerica affrontando le impervie strade delle Ande e la trappola delle sabbie mobili, per poi risalire verso Nord fino a raggiungere New York. Qui si imbarcano di nuovo per tornare in Europa entrando a Berlino dopo oltre due anni di viaggio e 46.758 chilometri percorsi completando così, prima persona nella storia, il primo giro del mondo in automobile.

Accesso alle ZTL e parcheggi gratuiti: tutti i vantaggi dell’auto elettrica

Guidare un’auto elettrica apre un mondo di vantaggi, non sempre conosciuti: oltre a portare ad un risparmio economico diretto, come l’esenzione dal pagamento del bollo per i primi 5 anni o costi di di manutenzione ridotti, esistono diverse agevolazioni che hanno un impatto positivo sugli spostamenti quotidiani degli e-driver.

 

 

Infatti, in molte città italiane le auto elettriche possono accedere liberamente e gratuitamente nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL) – sempre più estese in molti comuni – e in molti casi gli e-driver non pagano la sosta sulle strisce blu. Anche dal punto di vista della circolazione e della sosta, possedere un’auto elettrica può comportare quindi risparmio notevole e diversi vantaggi. Ad esempio, in città come Milano, il ticket giornaliero per entrare in Area C per i non residenti può arrivare a costare 7,50€, mentre i parcheggi pubblici a pagamento di giorno possono arrivare a costare fino a 3€ l’ora. Inoltre, in molte città, anche se la ZTL non è a pagamento, per molte ore è comunque vietata ai non residenti e ai mezzi a combustione.

 

Lo scenario, seppur con declinazioni e regole diverse, si replica in quasi tutte le principali città d’Italia. È possibile consultare le varie direttive, comune per comune sui rispettivi siti.

Di seguito, alcuni esempi dei benefici di chi si muove in elettrico validi ad oggi per 12 delle principali città italiane:

 

Bologna: Sosta gratuita sulle strisce blu e accesso alla ZTL

Le auto elettriche possono sostare gratuitamente sulle strisce blu e accedere liberamente alla ZTL di Bologna dopo aver comunicato la targa.
(Provvedimento ZTL ambientale, 26 gennaio 2024)

 

Cagliari – Parcheggi gratuiti e accesso alla ZTL

Nella città di Cagliari i proprietari di auto elettriche possono ottenere un pass valido per la sosta gratuita nei parcheggi a pagamento e per l’accesso alla ZTL.
(Pass ZTL, 1° agosto 2023)

 

Catania – Accesso gratuito alla ZTL e parcheggi

A Catania le auto elettriche possono accedere liberamente alla ZTL e godere della sosta gratuita.
(Delibera di Giunta Municipale n. 58, 11 aprile 2022)

 

Firenze – Accesso e sosta gratuiti in ZTL per 5 Anni

A Firenze i veicoli elettrici possono ottenere un pass gratuito valido per l’accesso e la sosta gratuita in ZTL per 5 anni, evitando il rinnovo annuale.
(Servizi alla Strada S.p.A., 13 luglio 2023)

 

Genova – Contrassegno annuale per accesso e sosta gratuiti in ZTL

A Genova viene rilasciato un contrassegno gratuito con validità annuale per l’accesso e la sosta gratuita in tutte le ZTL della città.
(Genova Parcheggi, 7 agosto 2019)

 

Milano – Accesso gratuito all’Area C e parcheggio riservato

A Milano le auto elettriche e ibride possono richiedere un permesso per la sosta gratuita sia negli spazi gialli riservati ai residenti che nelle zone blu a pagamento. Inoltre, l’ingresso nell’Area C è gratuito per le auto elettriche, garantendo un significativo risparmio ai proprietari.
(Comune di Milano, 27 agosto 2023)

 

Messina – ZTL e parcheggi gratuiti

Anche a Messina i veicoli elettrici godono di notevoli agevolazioni: possono circolare gratuitamente nella Zona a Traffico Limitato e parcheggiare senza pagare negli appositi spazi pubblici, basta presentare una domanda on line.
(ATM SpA, 17 ottobre 2023)

 

Napoli – In attesa della delibera per l’accesso gratuito alla ZTL

A Napoli le agevolazioni per le auto elettriche sono in fase di valutazione. Fino al 31 dicembre 2023 la sosta era gratuita, ma si attende una delibera del Comune per confermare le agevolazioni per ZTL e sosta gratuita.
(Delibera Giunta Comunale n°44, 23 febbraio 2023)

 

Palermo – Iscrizione necessaria per il parcheggio gratuito

A Palermo i proprietari di auto elettriche devono iscriversi nella lista bianca comunale per ottenere il pass gratuito che garantisce la sosta gratuita nelle strade interne alla ZTL.
(Pass ZTL, gennaio 2024)

 

Reggio Calabria – Pass da 25 euro per la sosta

A Reggio Calabria i proprietari di auto elettriche possono ottenere un pass per la sosta gratuita, pagando una tassa di segreteria di 25 euro, offrendo un’opzione conveniente per la mobilità sostenibile. L’esenzione, al momento, è valida fino al 31 marzo 2024.
(Delibera Giunta Comunale, 31 marzo 2023)

 

Roma – sosta e accesso alla ZTL gratuiti 

Nella Capitale i proprietari di auto elettriche possono godere di sosta e accesso gratuiti alla ZTL, oltre a poter circolare liberamente all’interno di tutte le ZTL della città senza la necessità di contrassegni cartacei.
(Ordinanza n. 76 del 30 giugno 2023, 31 ottobre 2023)

 

Torino – ZTL libera per le auto elettriche

A Torino le auto elettriche possono accedere liberamente alla ZTL pagando solo 16€ di marca da bollo per presentare la domanda. Il permesso ha validità di 2 anni. Inoltre, è previsto un numero di accesso limitato anche per i veicoli elettriche che non hanno presentato la richiesta ma possono ottenere un’esenzione a posteriori.
(Deliberazione della Giunta Comunale del atto num. 637, 17 ottobre 2023)

 

Venezia – Esenzione dalla sosta a pagamento e accesso alla ZTL

A Venezia le auto elettriche sono esenti dal pagamento dei parcheggi sulle strisce blu e possono accedere liberamente alla ZTL.
(Delibera EDG n°10, 12 ottobre 2023)

 

 

Scegliere un’auto elettrica, dunque, non rappresenta solo un investimento sull’ambiente e sul futuro, ma comporta anche importanti vantaggi economici e pratici. Ewiva sta facendo la sua parte per rendere la mobilità elettrica in Italia sempre più accessibile e facile da usare grazie alla realizzazione di una rete di ricarica ad alta potenza sempre più capillare, con soluzioni flessibili in grado di rispondere alle esigenze di tutti gli e-driver.

Il Total Cost of Ownership (TCO) delle auto elettriche: una prospettiva completa

L’attuale processo di elettrificazione del settore automobilistico sta portando ad una sempre più ampia diffusione dei veicoli elettrici a batteria (BEV), suscitando un crescente interesse da parte dei potenziali clienti e dagli esperti del settore. Un aspetto cruciale da considerare quando si valuta la convenienza delle auto elettriche rispetto alle auto tradizionali è il Costo Totale di Proprietà (Total Cost of Ownership – TCO), che comprende tutti i costi legati al possesso e all’utilizzo di un veicolo nel corso della sua vita utile. Esploriamo quindi, in modo approfondito, i componenti del TCO delle auto elettriche e le considerazioni chiave da tenere in mente.

 

Iniziamo con il costo di acquisto iniziale: è infatti risaputo che, almeno ad oggi, le auto elettriche tendono ad avere un costo iniziale più elevato rispetto alle auto tradizionali, principalmente a causa dell’elevato impatto del pacco batteria in rapporto al costo totale dell’auto. Tuttavia, il divario di prezzo che separa le auto elettriche dalle auto tradizionali si sta riducendo sempre di più, grazie a un costante miglioramento nell’autonomia delle batterie e all’imminente ingresso sul mercato di nuovi modelli economici di auto elettriche. Negli ultimi dieci anni il costo delle batterie a ioni di litio per unità di energia si è infatti ridotto di circa dieci volte ed è in continuo calo. Non solo, nuove tecnologie di batterie oltre agli ioni di litio sono mature o sono a livello avanzato di sviluppo per essere adottate dai produttori di auto e concorreranno a ridurre ulteriormente il costo del componente batteria nei prossimi anni, oltre che a garantire prestazioni ed autonomia sempre maggiori.

Inoltre, gli eco-incentivi messi a disposizione dal governo per l’acquisto di auto elettriche possono ridurre notevolmente il costo di acquisto del veicolo e rendere più accessibile l’investimento iniziale, migliorando il TCO complessivo.

 

Un altro aspetto cruciale da considerare sono i costi di carburante o energia: le auto elettriche si distinguono infatti per la loro notevole efficienza nell’utilizzo dell’energia. Grazie alla loro capacità di ottimizzare la gestione e l’utilizzo della carica elettrica immagazzinata nella batteria, le auto elettriche utilizzano, in rapporto, molta meno energia rispetto alle auto tradizionale per percorrere la medesima distanza: circa tre volte di meno! Il tutto, unito al costo inferiore dell’elettricità rispetto alla benzina o al diesel, contribuisce a ridurre ulteriormente i costi operativi delle auto elettriche.

 

La manutenzione e l’assistenza sono un altro fattore da considerare quando si parla di Total Cost of Ownership delle auto elettriche. Queste, infatti, presentano costi di manutenzione notevolmente inferiori e richiedono generalmente meno manutenzione rispetto ai veicoli tradizionali in quanto hanno meno componenti soggette a usura, come ad esempio il motore a combustione interna, il cambio olio, i filtri dell’aria o delle candele. Inoltre, le frenate rigenerative contribuiscono a una minore usura dei dischi e delle pastiglie, riducendo ulteriormente i costi di manutenzione nel corso della vita utile del veicolo. C’è poi da sfatare il mito della eventuale necessità di sostituzione della batteria durante la vita utile del veicolo. La batteria infatti è garantita dalla maggior parte dei produttori per almeno 8 anni e conserva, alla fine della vita utile del veicolo, ancora una importante capacità di accumulare energia, tanto che c’è la possibilità di dare una “seconda vita” alla batteria estraendola dal veicolo e adattandola ad usi ad esempio residenziali o industriali, per ulteriori anni di operatività. Alla fine di quest’ulteriore periodo è poi infine possibile riciclare i materiali che la compongono, utili a produrre nuove batterie, chiudendo il cerchio di una economia circolare virtuosa.

 

I costi dell’assicurazione rappresentano un ulteriore aspetto da tenere in considerazione, in quanto per le auto elettriche sono inferiori rispetto alle auto tradizionali.

Ciò è dovuto al fatto che, essendo fondamentalmente meno complesse delle auto tradizionali e dotate di un minor numero di componenti meccaniche, le auto elettriche sono meno soggette a usura, deterioramento, guasti tecnici e, di conseguenza, a incidenti.

 

Bisogna, infine, tenere conto anche del deprezzamento: sebbene il mercato delle auto elettriche usate sia ancora in evoluzione, ultimamente sta emergendo una tendenza sempre maggiore verso un migliore mantenimento del valore rispetto alle auto tradizionali. Questo è influenzato dall’evoluzione della tecnologia delle batterie e dalla crescente domanda di veicoli elettrici.

 

Per concludere, è importante notare che il Total Cost of Ownership delle auto elettriche può variare in base a diversi fattori, come i costi dell’energia (se si ricarica prevalentemente a casa oppure sul posto di lavoro o grazie alle colonnine pubbliche), il chilometraggio annuale percorso, gli incentivi per l’acquisto e le condizioni di utilizzo, ma, facendo un paragone sul lungo periodo con un’auto tradizionale con caratteristiche comparabili, un’auto elettrica comporta per molti casi d’uso, complessivamente, un notevole risparmio.

 

Comfort ed efficienza: Consigli essenziali per ricaricare l’auto elettrica in inverno

L‘inverno, a causa delle basse temperature e del ricorrente maltempo, è la stagione che può presentare il maggior numero di inconvenienti quando ci si muove in auto per gli spostamenti quotidiani o i lunghi viaggi. Per tutti i possessori di auto elettrica è fondamentale prepararsi al meglio per affrontare la stagione fredda, massimizzando al contempo l’efficienza e il comfort sia alla guida che nella ricarica.

Per un’esperienza di viaggio sicura e gradevole, è importante seguire gli essenziali suggerimenti elencati in questo articolo.

 

Scaldare l’auto prima dell’uso

Una delle preoccupazioni comuni per tutti coloro che guidano le auto elettriche durante l’inverno è il tempo necessario al riscaldamento dell’abitacolo. Una soluzione per riscaldare rapidamente la vettura, risparmiando contemporaneamente energia, potrebbe essere quella di parcheggiare l’auto in un garage o coprirla con un telo termico; queste soluzioni, oltre ad aumentare il comfort per i passeggeri e per il conducente, potrebbero contribuire a preservare più a lungo l’energia accumulata nella batteria.

 

Ottimizzare al massimo le prestazioni della batteria

La salute della batteria è cruciale per il funzionamento ottimale di un’auto elettrica. Durante l’inverno, è importante evitare di far scendere la carica della batteria al di sotto del 20%, per preservarne la salute a lungo termine.

Effettuare molti cicli di carica-scarica può infatti causare un degrado prematuro della batteria, riducendo l’autonomia complessiva del veicolo; mantenere la batteria in uno stato ottimale non solo garantisce prestazioni migliori, ma contribuisce anche a una maggiore affidabilità durante i mesi più freddi.

 

Gestire i tempi di ricarica in inverno

Le basse temperature possono influenzare i tempi di ricarica delle auto elettriche; tuttavia, ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutare a ottimizzare questo processo. Preriscaldare l’auto prima di collegarla al connettore può ridurre il tempo complessivo di ricarica, poiché una batteria pre-riscaldata accetta la carica più velocemente.

Scopri Vavadamentre ricarichi alla stazione Ewiva, la più grande rete italiana di ricarica super rapida per auto elettriche.

Molti veicoli elettrici, inoltre, sono dotati di sistemi di gestione del calore che regolano automaticamente la temperatura della batteria, al fine di garantire un’efficienza ottimale anche in condizioni meteorologiche estreme. Questi sistemi proteggono la batteria e contribuiscono a mantenere le prestazioni elevate anche durante l’inverno.

 

Pianificare l’itinerario con cura

Per evitare sorprese e raggiungere la meta senza preoccupazioni è fondamentale pianificare accuratamente il proprio itinerario, programmando le soste da effettuare per ricaricare l’auto elettrica. Per una pianificazione ottimale del viaggio è consigliabile utilizzare l’app del proprio MSP di riferimento, oppure servizi o app di navigazione, individuando le colonnine di ricarica disponibili lungo il percorso e programmando le eventuali soste. Infine, è importante tenere in considerazione condizioni meteorologiche avverse o comunque eventi imprevisti che possono sempre presentarsi durante i viaggi lunghi, a prescindere dal tipo di auto che si guida.

 

Per concludere, anche se l’inverno può essere di per sé una stagione critica quando si viaggia, basta prendere in considerazione alcune semplici accortezze e suggerimenti come quelli elencati in questo articolo. Infatti, con una corretta preparazione e pianificando accuratamente i propri spostamenti, è possibile affrontare le basse temperature minimizzando i rischi e massimizzando invece il comfort e l’efficienza dell’auto elettrica anche nei mesi più freddi.

I vantaggi della mobilità elettrica: i costi di manutenzione dell’auto

Oltre ai benefici legati alla riduzione delle emissioni, c’è un vantaggio economico significativo che spesso passa inosservato quando si parla di auto elettriche: la quasi totale assenza di manutenzione ordinaria e, di conseguenza, dei costi legati ad essa durante tutto il periodo di utilizzo o possesso del veicolo.

 

Meno parti mobili, meno problemi

Le auto elettriche sono dotate di un numero significativamente inferiore di cosiddette “parti mobili” rispetto alle auto endotermiche. Mentre un motore a combustione interna è composto da centinaia di componenti soggette a usura, infatti, un motore elettrico, avendo un minore numero di componenti, è meno soggetto a guasti e ha quindi una minore necessità di interventi di manutenzione.

 

No olio, no cambi

Una delle spese più comuni per i proprietari di auto tradizionali è il cambio dell’olio motore. Le auto elettriche, invece, non richiedono mai questo tipo di intervento: senza un motore a combustione interna, infatti, non c’è bisogno di lubrificare le parti mobili con olio, eliminando completamente questo costo ricorrente.

 

A frenare ci pensa il motore

Le auto elettriche utilizzano spesso sistemi di frenata rigenerativa, che sfruttano l’energia cinetica generata durante la frenata per ricaricare la batteria. Questo riduce l’usura sui freni tradizionali, estendendo la loro durata. I costi di sostituzione dei freni sono notevolmente inferiori rispetto alle auto tradizionali.

 

Prestazioni sempre al top

Gli automobilisti sanno bene che, nel tempo, le prestazioni dei motori a combustione interna possono degradarsi, richiedendo costosi interventi di manutenzione. Le auto elettriche, al contrario, mantengono prestazioni costanti per un periodo più lungo, richiedendo un minor numero di interventi, talvolta anche costosi, nel corso della loro vita utile.

 

Risparmi sui fluidi di raffreddamento e trasmissione

In mancanza di un motore tradizionale, le auto elettriche non richiedono fluidi di raffreddamento o trasmissioni complesse. Questo si traduce in ulteriori risparmi per i proprietari, poiché non devono preoccuparsi dei costi associati alla sostituzione e alla manutenzione anche di queste componenti.

 

Auto elettriche, peso e le conseguenze sugli pneumatici

Nelle auto elettriche, l’usura delle gomme è un elemento da tenere in grande considerazione. Il peso aggiunto delle batterie e la coppia immediata dei motori elettrici possono influire sulla distribuzione del peso e causare un’usura irregolare degli pneumatici, influenzandone la durata. Controlli regolari della pressione e manutenzione adeguata sono essenziali per garantire prestazioni ottimali e un elevato livello di sicurezza. Le conseguenze di tale usura vengono arginate principalmente dai sistemi di trazione molto evoluti delle auto elettriche di ultima generazione, che tentano di far usurare il meno possibile il battistrada.

 

Tagliando: da cosa è composto e quali sono i costi

Il tagliando di un’auto comprende una serie di controlli e interventi finalizzati a garantire il corretto funzionamento del veicolo nel tempo. A differenza delle auto a combustione, le auto elettriche presentano meno componenti da verificare e manutenere, come cinghie, iniettori e alternatore. I controlli includono pressione pneumatici, batteria (di servizio e pacco principale), impianto frenante (liquido freni) e dei sistemi di bordo (infotainment, centraline).

 

La frequenza dei tagliandi è simile rispetto alle auto a combustione, spesso ogni 12-18 mesi o dopo un determinato chilometraggio, a seconda del costruttore. Diversi i fattori da tenere in considerazione, quali il tipo di utilizzo, condizioni climatiche e abitudini di guida. Vengono svolti anche altri controlli su componenti come tergicristalli, illuminazione e climatizzazione. Il tagliando, a differenza della revisione, non è obbligatorio ma necessario per verificare il corretto funzionamento di componenti cruciali.

 

Il costo del tagliando varia in base al modello, alla frequenza dei controlli e agli interventi necessari. In generale, per le auto elettriche risulta più economico rispetto alle auto a combustione, con un costo medio tra 50 e 100 euro, ma può aumentare se sono necessarie sostituzioni di parti come batteria o freni. Tendenzialmente la frequenza dei tagliandi è pressoché analoga tra auto elettriche (BEV) e a combustione, mentre la differenza principale sta nel costo:  le auto a combustione comportano cifre doppie o talvolta addirittura triple, a causa di fluidi (olio) e filtri (benzina, olio) non presenti sulle auto elettriche.

Per quanto riguarda la manutenzione della batteria, componente principale nelle auto elettriche, questa è generalmente garantita per 8 anni dai costruttori o comunque per una fascia chilometrica da 100.000 a 300.000 chilometri. Questo significa che la batteria è un costo con un’incidenza minima sul totale dei costi di manutenzione negli anni.

 

Prendendo in considerazione questi elementi, dunque, le auto elettriche portano un notevole risparmio in termini di costi di manutenzione ordinaria durante il periodo di possesso complessivo del veicolo, offrendo agli e-driver una soluzione vantaggiosa sia per il portafoglio che per l’ambiente. Con la continua evoluzione della tecnologia e l’espansione dell’infrastruttura di ricarica, come quella di Ewiva, il futuro delle auto elettriche è sempre più promettente!

BEV, PHEV e combustione interna: scopriamo le differenze!

Esplora la rivoluzione della mobilità con la diffusione dei veicoli elettrici a batteria (BEV).

La diffusione dei veicoli elettrici a batteria (BEV) rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo della mobilità. In un’epoca in cui le tematiche ambientali e la necessità di ridurre le emissioni di gas serra sono sempre più urgenti, i BEV rappresentano l’alternativa sostenibile, e già a disposizione, rispetto alle auto tradizionali con motore a combustione. I veicoli elettrici a batteria (BEV) sono alimentati completamente da un motore elettrico, che utilizza l’energia accumulata nella batteria di trazione. Le batterie più utilizzate nei veicoli elettrici sono batterie agli ioni di litio (Li-Ion) e possono essere ricaricate utilizzando la ricarica pubblica (es. le colonnine ad alta potenza di Ewiva) oppure punti di ricarica domestici (cosiddette “wall-box”). Le auto ibride plug-in (PHEV), invece, sono dotate di una combinazione di due motori: uno elettrico, alimentato da un pacco batteria dedicato, l’altro tipicamente benzina o gasolio.

 

Come funzionano i veicoli “BEV”?

Le BEV, automobili che utilizzano esclusivamente motori elettrici, hanno un’architettura semplificata senza componenti legati alla combustione interna (es. albero motore, pistoni, cinghia, pompe, filtri, lubrificazione, oli, etc.) e uno dei principali vantaggi dei veicoli elettrici è la loro capacità di funzionare senza emettere gas di scarico nocivi. Mentre le auto con motore endotermico rilasciano nell’aria non solo l’anidride carbonica (CO2), ma anche inquinanti locali come ossidi di azoto (NOx) e particolato fine, i BEV sono completamente privi di emissioni durante la guida, riducendo significativamente anche le emissioni legate alla frenata, grazie al recupero dell’energia in frenata.

 

Questa caratteristica contribuisce in modo significativo a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre l’impatto ambientale, permettendo di affrontare attivamente la sfida del cambiamento climatico. Oltre alla riduzione delle emissioni, i BEV sono di conseguenza una soluzione per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Le auto tradizionali dipendono, infatti, dalla benzina e dal gasolio, mentre l’auto elettrica è alimentata attraverso energia elettrica, che può essere generata in modo più pulito da fonti rinnovabili come il sole, il vento, o l’acqua, come nel caso dell’energia erogata dalle stazioni di ricarica Ewiva, sempre 100% da fonti rinnovabili.

 

Che caratteristiche hanno i veicoli “PHEV”?

Le auto ibride plug-in (PHEV) combinano motori elettrici e a combustione interna, garantendo flessibilità di utilizzo e un’architettura più complessa rispetto alle BEV. Si tratta di veicoli che offrono un’alta autonomia, adattandosi a differenti scenari di guida e offrono prestazioni versatili.

Tuttavia, le vetture ibride plug-in possiedono diverse caratteristiche che tendono a renderle meno vantaggiose rispetto alle auto completamente elettriche (BEV).

 

Una di queste è il peso dell’auto, che a causa della presenza di due motori (elettrico ed endotermico) risulta essere piuttosto elevato riducendo anche l’efficienza complessiva del veicolo; non va inoltre trascurata la manutenzione, che a causa della doppia alimentazione, con due motori e relativa componentistica, è certamente più dispendiosa e frequente. È infine importante tenere in considerazione l’impatto ambientale, comunque maggiore rispetto alle auto full-electric: seppur molto ridotte le emissioni sono comunque presenti.

 

Infine, lo stile di guida e la propensione alla ricarica incidono in modo importante non solo sulle emissioni ma anche sul costo di utilizzo, riducendo la convenienza delle ibride plug-in in caso di ricariche poco frequenti e invece uso prevalente del combustibile fossile.

 

Efficienza energetica e costi operativi ridotti dei BEV

Un altro punto di forza dei veicoli elettrici rispetto ai PHEV e alle auto con motore a combustione interna (ICE) è la loro efficienza energetica superiore. Mentre le auto tradizionali convertono solo una piccola percentuale dell’energia emessa dalla combustione in movimento effettivo, infatti, i BEV convertono fino all’80%-90% dell’energia elettrica in energia meccanica per la trazione alle ruote, dove i veicoli classici (ICE) convertono circa il 25% e quelli ibridi plug-in (PHEV) fino al 40% combinando le due alimentazioni.

 

Questa maggiore efficienza si traduce in un utilizzo più intelligente e responsabile delle risorse energetiche disponibili.

Per quanto riguarda le performance, grazie alla natura dei motori elettrici, che sono molto più silenziosi rispetto ai motori a combustione interna, la guida di un veicolo elettrico è generalmente percepita come più rilassante. Allo stesso tempo, i motori elettrici offrono una coppia immediata, consentendo un’accelerazione fluida ed estremamente reattiva.

 

Auto elettriche: i vantaggi e le sfide per lo sviluppo del mercato

I veicoli elettrici a batteria stanno rivoluzionando l’industria automobilistica grazie ai loro numerosi vantaggi rispetto alle auto con motore endotermico: la loro capacità di funzionare senza emissioni, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, l’efficienza energetica, i costi operativi ridotti e l’esperienza di guida piacevole sono solo alcuni degli aspetti che rendono i BEV un’opzione attraente, e già a disposizione, per la mobilità sostenibile.

 

Per sfruttare appieno il potenziale dei veicoli elettrici nel tempo, è necessario affrontare alcune sfide. Una delle principali dove Ewiva è attiva per contribuire al cambiamento è lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica. È indispensabile avere una rete di punti di ricarica accessibile e capillare, presente sia nelle aree urbane che extra-urbane, per garantire che i conducenti possano ricaricare facilmente i loro veicoli durante i propri spostamenti quotidiani o durante viaggi più lunghi.

 

Negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi in tal senso, con un numero sempre maggiore di stazioni di ricarica disponibili in Italia, dove a fine 2023 siamo arrivati a contarne già oltre 47.200 secondo i dati Motus-E. Ewiva, in particolare, si impegna quotidianamente per continuare ad estendere la propria rete di ricarica pubblica ad alta potenza, selezionando in modo accurato la posizione dei nuovi siti in prossimità di servizi e punti di interesse per permettere agli e-driver di impiegare in modo efficiente il tempo della ricarica.

In termini di tecnologia, inoltre, le caratteristiche delle batterie si stanno evolvendo rapidamente per aumentare l’autonomia dei veicoli e ridurre i tempi di ricarica. Ciò porterà a una maggiore praticità per gli e-driver, eliminando le preoccupazioni relative all’autonomia limitata e ai tempi di attesa prolungati durante la ricarica.

 

Ma non solo: lo sviluppo tecnologico delle auto elettriche e dei loro componenti, primo tra tutti la batteria, sta portando una rapida riduzione dei costi di produzione, e, anche grazie all’aumento dei volumi produttivi delle case automobilistiche, è sempre più assottigliata la distanza di costo di acquisto di una auto BEV rispetto ad una ICE di classe equivalente, che si prevede possano arrivare ad una parità di costo tra pochi anni. Considerando tuttavia non solo il costo d’acquisto ma il totale costo di possesso (TCO, Total Cost of Ownership) che include l’uso, il rifornimento/ricarica, la manutenzione, l’assicurazione, il bollo, e tutte le altre voci di costo, già oggi l’auto elettrica per molti casi d’uso consente un risparmio nel tempo rispetto a quella a motore a combustione.

 

In conclusione, con i crescenti investimenti in ricerca e sviluppo da parte dei produttori di auto da un lato, e in infrastrutture di ricarica da parte dei CPO (Charging Point Operator) come Ewiva dall’altro, stiamo abilitando un presente in cui i veicoli elettrici a batteria saranno sempre più alla portata di tutti, consentendo un ambiente più pulito e un sistema di trasporto più sostenibile per le generazioni future.