In Italia la rete infrastrutturale del servizio di ricarica elettrica a uso pubblico cresce sempre di più!
Nel 2022 si registra in Italia una crescita generale e significativa della rete pubblica su tutto il territorio, in particolare in merito alle stazioni fast e ultra-fast, nonostante sia ancora presente una disparità della copertura del servizio tra Nord e Sud, coerente con lo sviluppo del mercato dell’auto elettrica. Come riportato dall’ultimo report realizzato da Motus-E sullo scenario attuale della mobilità elettrica e sulla capillarità dell’infrastruttura in Italia, i numeri dimostrano l’impegno costante degli operatori del settore, inclusa Ewiva, la joint venture nata da Enel X Way e Volkswagen Group, nell’accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica.
Infrastruttura di ricarica elettrica: lo scenario attuale in Italia
Come anticipato, nel 2022 si è registrato un andamento crescente delle installazioni di punti di ricarica a uso pubblico in Italia e si può notare un’importante accelerazione del tasso di crescita, oltre all’aumento assoluto del numero di infrastrutture installate. Al 31 dicembre 2022, infatti, sulla penisola risultano installati 36.772 punti di ricarica in 19.334 infrastrutture di ricarica (stazioni o colonnine) e 14.048 location accessibili al pubblico. Durante lo scorso anno, dunque, i punti di ricarica sono cresciuti di 10.748 unità, con un tasso di crescita del +41% rispetto all’anno precedente.
È inoltre importante evidenziare come si stia assistendo a installazioni con potenze sempre più elevate: oltre ad essere raddoppiata la quota dei punti in DC (corrente continua), passata dal 6% del 2021 al 12% del 2022, è triplicata la quota dei punti ultra veloci, come quelli installati da Ewiva, con potenza che va dai 100kW ai 350kW.
Infine, seppur ancora fortemente limitata, si registra una crescita rilevante rispetto allo scorso anno anche per quanto riguarda la presenza di punti di ricarica in autostrada. In un anno, infatti, i siti sono più che quadruplicati: dai 118 del 2021, ai 496 del 2022. Di questi, il 64% ha una potenza pari o superiore a 150 kW, per consentire delle soste per la ricarica sempre più brevi a chi percorre tratti lunghi.
Ma quante sono le automobili elettriche immatricolate?
I veicoli elettrici immatricolati in Italia fino a dicembre 2022, sono circa 170.000. Se si considera il rapporto tra numero di punti di ricarica e veicoli elettrici circolanti, dunque, si nota subito che l’Italia sta perseguendo l’obiettivo, a lungo termine, di raggiungere un’importante capillarità del servizio di ricarica. Infatti, l’Italia ha più punti di ricarica per veicolo circolante del Regno Unito, della Francia, della Germania e della Norvegia ed è seconda soltanto ai Paesi Bassi e al Belgio.
La distribuzione territoriale dei punti di ricarica
A oggi la distribuzione geografica dei punti di ricarica ad accesso pubblico ancora non si dimostra del tutto omogenea sul territorio italiano, con il 58% delle infrastrutture situate nel Nord Italia, il 22% nel Centro e solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Tuttavia, più del 99% del territorio italiano ha almeno un punto di ricarica nel raggio di 20 km e l’86% entro un raggio di soli 10 km. Ewiva è impegnata nello sviluppo dell’infrastruttura lungo tutto il Paese e dal lancio ha attivato circa 120 nuovi punti di ricarica ad alta potenza da Nord a Sud Italia.
Il numero di punti di ricarica naturalmente cresce in modo esponenziale man mano che ci si avvicina ai centri urbani e alle grandi città, dove si superano i 600 punti disponibili nel raggio di 10 km. Sempre secondo il report di Motus-E, Roma è la città con il maggior numero di punti di ricarica, Venezia prevale per il numero di siti in rapporto alla popolazione e Milano per i punti in rapporto all’estensione del territorio. La Lombardia è la regione più virtuosa con 5.971 stazioni di ricarica, seguita da Piemonte e Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna, e infine Toscana.
In termini di tasso di crescita rispetto al 2021, il Friuli Venezia-Giulia è la regione che ha registrato il maggiore aumento (+96,95%), seguita da Veneto (+58,6%), Sardegna (58,2%) e Marche (+55,2%).
Quanti punti di ricarica hanno davvero a disposizione gli italiani da un qualsiasi punto di partenza?
Per favorire la diffusione della mobilità elettrica, è di fondamentale importanza che i punti di ricarica siano distribuiti in modo uniforme su tutto il territorio. In Italia, un utente può trovare almeno un punto di ricarica entro un raggio di 30 km e anche restringendo il raggio a 20 km o 10 km, la copertura resta soddisfacente. Nel dettaglio, il 99% del territorio italiano ha almeno un punto di ricarica entro un raggio di 20 km, e l’86% entro un raggio di 10 km. Addirittura, al centro della città un utente ha, nel raggio di 10 km da casa, oltre 600 punti di ricarica a disposizione. Tuttavia, se ci si sposta nelle zone più esterne, il numero di punti di ricarica disponibili nel raggio di 10 km diminuisce notevolmente, arrivando a meno di 3.
Il confronto con altri Paesi UE
Guardiamo ora ai numeri degli altri principali Paesi dell’Unione Europea. Sempre al 31 dicembre 2022, si registrano i seguenti punti di ricarica ad uso pubblico:
- Nei Paesi Bassi 115.103;
- In Germania 88.992;
- In Francia 74.185;
- Nel Regno Unito 55.552;
- In Norvegia 26.300.
Possiamo notare che l’Italia è in linea con gli altri Paesi, e – come detto in precedenza – risulta seconda solo ai Paesi Bassi e al Belgio per il numero di punti di ricarica per veicolo elettrico. Parte della ragione di questo risultato, però, è da attribuire al numero ancora basso di immatricolazioni di veicoli elettrici nel nostro Paese. Tuttavia, la rete di ricarica ad uso pubblico italiana, se paragonata a quella degli altri Paesi, si sta sviluppando a una velocità più che compatibile (se non superiore) rispetto alla crescita dei veicoli BEV e ha raggiunto un risultato complessivo soddisfacente. Infatti, gli investimenti che gli operatori della ricarica hanno fatto e stanno facendo, sono sicuramente in anticipo rispetto al mercato delle auto, il cui sviluppo è invece in ritardo rispetto agli altri paesi europei.