Smart Mobility: il futuro della mobilità urbana

La Smart Mobility rappresenta il futuro dello sviluppo della mobilità sostenibile: grazie all’implementazione di una serie di diverse tecnologie, infrastrutture e soluzioni, è infatti possibile integrare efficienza, digitalizzazione e sostenibilità, migliorando non solo la qualità della vita delle persone in ambito urbano, ma rendendo al contempo gli spostamenti e i viaggi sempre più ecologici e sostenibili.

 

Il concetto di Smart Mobility abbraccia una vasta gamma di soluzioni: dall’adozione sempre più estesa della mobilità elettrica, sia privata che condivisa, fino al potenziamento dei trasporti pubblici e della mobilità dolce, con l’obiettivo di ridurre il traffico e ottimizzare gli spostamenti.

 

Per promuovere una mobilità davvero sostenibile e accessibile a tutti è fondamentale, inoltre, lo sviluppo di una estesa e capillare rete di ricarica per veicoli elettrici. L’installazione di stazioni di ricarica ultra-veloce e ad alta potenza, come quelle che sta costruendo Ewiva in Italia, è essenziale per incentivare una sempre maggiore diffusione delle auto elettriche, riducendo i tempi di ricarica e rendendone più vantaggiosa e pratica l’adozione.

 

Per rendere le città sempre più sostenibili, in un’ottica di Smart Mobility è importante una sempre maggiore sinergia e integrazione tra differenti mezzi di trasporto, supportata dall’implementazione di servizi digitali che ottimizzano i percorsi e migliorano l’efficienza.

 

In questo contesto, l’interoperabilità tra diversi sistemi di trasporto pubblico e privato permette una pianificazione degli spostamenti sempre più fluida ed efficiente, riducendo di conseguenza il traffico e l’inquinamento.

 

Per sfruttare appieno i benefici della Smart Mobility, è essenziale tenere in considerazione i seguenti principi:

 

1. Promuovere l’adozione di soluzioni di mobilità sostenibili e integrate: incentivare l’interoperabilità e l’integrazione tra mezzi di trasporto privati, sistemi di trasporto pubblico e servizi digitali per la pianificazione degli spostamenti.

 

2. Incentivare l’adozione della mobilità elettrica: non solo tramite incentivi per l’acquisto dei veicoli, ma garantendo benefici per gli e-driver e implementando politiche a sostegno della diffusione delle stazioni di ricarica.

 

3. Incentivare l’uso del trasporto pubblico: migliorare la qualità, la frequenza e l’accessibilità del trasporto pubblico, rendendolo una soluzione di mobilità efficiente e sostenibile.

 

4. Implementare soluzioni di mobilità condivisa: promuovere l’utilizzo di servizi di car-sharing e bike-sharing, incentivandone l’utilizzo integrato con altre modalità di trasporto sostenibili.

 

La transizione verso una Smart Mobility richiede la collaborazione tra amministrazioni pubbliche, aziende private e cittadini, con l’obiettivo comune di creare città più vivibili, sostenibili e pronte per le sfide future della mobilità.

 

Fonti:

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A52020DC0789

https://corporate.enelx.com/it/question-and-answers/what-is-a-smart-city

https://www.nomadia-group.com/it/risorse/blog/vantaggi-e-sfide-della-smart-mobility/

Che cos’è la curva di ricarica e perché è importante per la salute della batteria

La curva di ricarica di un’auto elettrica descrive il modo in cui la velocità di ricarica varia nel tempo mentre la batteria accumula energia. La batteria non assorbe l’energia in maniera uniforme durante tutto il processo di ricarica; la velocità infatti è influenzata sia dalla potenza istantanea erogata della colonnina, sia da quella massima che può assorbire la batteria stessa – oltre che, in misura minore, dalla temperatura.

 

Immaginiamo di dover riempire un bicchiere d’acqua fino all’orlo senza farlo traboccare: probabilmente riempiremo rapidamente il bicchiere fino a tre quarti, per poi dosare con attenzione la portata dell’acqua man mano che ci avviciniamo al bordo.

 

Il processo di ricarica funziona in modo simile: l’energia si accumula più rapidamente nella prima fase, quando la batteria è quasi scarica, e rallenta progressivamente man mano che ci si avvicina al 100%. Questo comportamento diventa particolarmente evidente quando la carica supera l’80%: a questo punto, la velocità di ricarica diminuisce sensibilmente per prevenire surriscaldamenti e quindi il potenziale deterioramento della batteria. Questo approccio è essenziale per prolungare la vita utile della batteria stessa.

 

I sistemi operativi delle auto elettriche adottano diverse strategie per gestire in modo intelligente il processo di ricarica e preservare la batteria:

 

– Controllo della temperatura: la gestione termica è indispensabile per evitare surriscaldamenti che possono compromettere le funzioni primarie della batteria. Avanzati sistemi di monitoraggio analizzano costantemente la temperatura durante la ricarica, attivando meccanismi di raffreddamento o riscaldamento per mantenere le condizioni ottimali.

 

– Modulazione della velocità di ricarica: come già accennato, la velocità di ricarica è modulata per essere più rapida all’inizio e più lenta verso la fine. Questo aiuta a preservare la batteria e migliora l’efficienza complessiva del processo di ricarica.

 

– Algoritmi di ottimizzazione: software dedicati analizzano lo stato della batteria e ottimizzano il flusso di ricarica, garantendo che ogni cella della batteria riceva la quantità corretta di energia.

 

La salute e la longevità della batteria dipendono anche dalle abitudini degli e-driver. Per ottimizzare l’efficienza e prolungare la vita della batteria dell’auto elettrica, è utile seguire alcuni consigli pratici:

 

– Monitorare lo stato della batteria: è consigliabile mantenere il livello di carica della batteria tra il 20% e l’80%, evitando di raggiungere il 100% ad ogni ricarica. In questo modo, si riduce lo stress sulle celle della batteria.

 

– Variare le modalità di ricarica: la ricarica ultra-rapida, come quella offerta dalla rete Ewiva, è la soluzione ideale per fare il pieno di energia alla massima velocità; è consigliabile comunque ricaricare la propria auto in base alle proprie esigenze, scegliendo altre modalità di ricarica, come quella lenta, in base alle necessità e ai casi d’uso.

 

– Prestare attenzione alle temperature estreme: la ricarica in condizioni climatiche estreme, sia di caldo che di freddo, influisce negativamente sia sul processo di ricarica che sulla salute della batteria. In questi casi, è importante scegliere il momento più adatto della giornata per ricaricare, preservando così l’auto da condizioni climatiche avverse.

 

Fonti:

https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/componentie_tech/2022/07/18/rischi-grande-caldo-come-reagiscono-le-auto-elettriche_8736468a-5c84-4513-b98c-9e64c29cfec0.html

https://modo.volkswagengroup.it/it/mobotica/auto-elettriche-conta-piu-la-capacita-o-la-velocita-di-ricarica

https://www.audi-mediacenter.com/en/press-releases/audi-e-tron-models-with-high-charging-performance-12758

Punto di ricarica elettrica, colonnina e stazione: facciamo chiarezza e scopriamo le differenze

Conoscere le parole che compongono il lessico della mobilità elettrica è fondamentale per comprendere fino in fondo le sue peculiarità e potenzialità. Con l’ABC di seguito scopriamo quali sono le differenze tra stazione, colonnina e Punto di ricarica elettrica (Point Of Charge – POC).

 

Con la definizione di “stazione di ricarica eletttrica” si intende il sito di ricarica nel suo complesso: include quindi le singole colonnine e tutti gli elementi che permettono agli utenti di usufruire del servizio, come l’intera area di manovra e parcheggio con gli stalli per le auto in ricarica e la cabina elettrica che permette l’erogazione dell’energia alla stazione stessa.

 

Ogni stazione di ricarica Ewiva è pensata per rispondere alle differenti esigenze degli e-driver e venire incontro alle necessità dei partner che la ospitano. Ewiva offre diverse soluzioni in questo senso: le stazioni Ewiva vanno dalla più piccola Standalone, che include una sola colonnina, fino alla soluzione Premium, che include ben 7 colonnine ad alta potenza e può essere dotata di pannelli fotovoltaici e una area lounge per gli e-driver con servizi igienici, punto ristoro e area relax.

 

In ogni stazione di ricarica, si trovano le “infrastrutture di ricarica” (IdR), più comunemente conosciute come colonnine, che rappresentano il cuore della stazione e del servizio all’utente: Ewiva impiega colonnine ultra-fast ad alta potenza, che erogano dai 100 ai 300kW di potenza, permettendo agli e-driver di ricaricare la propria auto in circa 20 minuti.

 

Ogni colonnina, infine, può includere uno o più punti di ricarica dove gli e-driver – tramite il cavo connettore – possono ricaricare la propria auto, anche in contemporanea su una stessa colonnina se questa possiede più punti di ricarica. Il “punto di ricarica” (point of charge – PoC), infatti, corrisponde alla presa vera e propria e, dunque, il numero totale dei punti di ricarica è un indicatore importante per comprendere lo stato di diffusione della rete. Secondo l’ultimo report di Motus-E, aggiornato a marzo 2024, in Italia sono attivi oltre 54.000 punti di ricarica distribuiti in più di 18.500 stazioni, con un aumento del 38% rispetto allo stesso periodo del 2023.

 

Di questi oltre 3000 sono punti di ricarica ultra-fast, il segmento in cui opera Ewiva, che sta contribuendo allo sviluppo di una rete di ricarica ad alta potenza sempre più capillare da Nord a Sud e fino a giugno 2024 ha realizzato oltre 1.200 punti di ricarica.

Overshoot Day 2024

L’Overshoot Day 2024 cade l’1 agosto: è il giorno in cui l’umanità esaurisce tutte le risorse naturali che la Terra è capace di produrre in un anno. Dopo questa data, l’umanità inizia a vivere “a credito” nei confronti del pianeta, utilizzando risorse che non possono essere rinnovate e accumulando un deficit ecologico fino alla fine dell’anno.

 

A causa dell’eccessiva domanda di risorse, ogni anno questo giorno arriva sempre prima: solo nel 1971 la giornata in cui si esauriva il “budget” annuale di risorse cadeva a fine dicembre. Nel 2023 l’Overshoot Day è stato il 2 agosto, e con l’attuale ritmo di sfruttamento delle risorse sarebbero necessari 1,7 pianeti Terra per soddisfare la domanda umana. Le conseguenze sono quelle che ognuno di noi può già avvertire ogni giorno: le temperature medie aumentano e gli eventi climatici estremi diventano più frequenti, la perdita di biodiversità accelera, crescono i problemi di salute per le persone.

 

Il peso dei Trasporti sulla nostra impronta ecologica

Il settore dei trasporti è a oggi responsabile di un terzo delle emissioni totali globali di gas serra: un dato molto vicino a quello relativo all’Unione Europea, dove oltre i 2/3 della CO2 totale è emessa dal trasporto stradale. Gli obiettivi dell’UE sono ben precisi: ridurre del 60% le emissioni provenienti dal traffico stradale entro il 2030 e del 90% entro il 2050, data fissata per raggiungere il traguardo delle emissioni zero.

 

Si stima che attraverso questo passaggio graduale dalle vetture tradizionali a combustione alle auto elettriche in tutto il mondo, l’Overshoot day verrebbe rimandato di 2,5 giorni con un impatto ancora maggiore se aumentasse l’apporto di energia proveniente da fonti rinnovabili per ricaricare le batterie. Per questo Ewiva per alimentare la sua rete di ricarica ultra-veloce utilizza il 100% di energia rinnovabile. Si stima che tramite le oltre 800.000 ricariche effettuate nelle stazioni Ewiva fino a luglio, sia stata evitata l’emissione di oltre 18.000 tonnellate di CO2.

 

Ognuno può fare la sua parte

Oltre a cambiamenti più strutturali, per i quali sono chiamati ad agire governi, istituzioni e aziende, esistono delle piccole azioni quotidiane che possono influire in maniera importante sull’ utilizzo sostenibile delle risorse, se compiute da ognuno di noi.

 

Ad esempio, adottare anche nelle proprie case l’illuminazione tramite Led sposta l’Overshoot day avanti di quasi due giorni, allungare la vita dei vestiti e abbandonare progressivamente il fast fashion allunga la vita delle risorse terrestri di 6 giorni, che diventano 13 con l’adozione di un’alimentazione con meno sprechi di cibo.

 

Queste azioni possono sembrare troppo piccole per scalfire il sovrasfruttamento di risorse del pianeta o invertire la rotta del cambiamento climatico, ma se riuscissimo a spostare il conteggio dell’Overshoot day in avanti di 6 giorni ogni anno, entro il 2050 potremmo riportare il consumo di risorse in parità ed evitare il sovrasfruttamento.

La Formula 1 verso un futuro sempre più elettrico

La Formula Uno ha deciso di puntare ancora di più sulla potenza e l’affidabilità dell’elettrico. Le nuove linee guida della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), che entreranno in vigore a partire dal Mondiale 2026, prevedono importanti cambiamenti a livello di regolamento e non solo: grazie a una crescente importanza delle componenti elettriche, le monoposto acquisiranno più velocità e maggiore aerodinamica, attraverso sistemi tecnologici innovativi ed efficienti.

 

Una nuova power unit

La power unit è l’insieme dei componenti elettromeccanici di accumulo dell’energia che alimenta le vetture di Formula 1; tradizionalmente a combustione, già negli ultimi anni era subentrata una componente di alimentazione elettrica. Dal 2026 la nuova generazione di power unit sarà alimentata al 50% da energia elettrica, percentuale che invece oggi si aggira intorno al 25%. Con questo cambiamento, il contributo della batteria passa da 120kWh a 350kWh, con un aumento del 300% della potenza elettrica.

 

Più accelerazione e sicurezza grazie all’elettrico

Le vetture di Formula Uno non saranno più dotate di Drs, il sistema di resistenza aerodinamica introdotto qualche anno fa per favorire i sorpassi e rendere più spettacolari le corse. Dal 2026 al posto del Drs sarà introdotto il Manual Override, un sistema ibrido che consente di sfruttare l’accelerazione immediata del motore elettrico per un tempo più lungo in rettilineo rispetto ad un concorrente. La scelta della FIA è stata dettata anche dal fatto che il Manual Override è una modalità più sicura di agevolare i sorpassi rispetto al DRS, che può essere condizionato da malfunzionamenti ed è più pericoloso in caso di condizioni meteo avverse. Questo nuovo sistema, in cui l’elettrico è protagonista, estende l’utilizzo della potenza massima (350kWh), con una velocità massima di 337km/h anziché 290km/h.

 

Si tratta di cambiamenti importanti, in potenza, anche per il mercato delle Bev: l’adozione sempre più radicata della componente elettrica in Formula Uno in futuro potrà avere un impatto sempre più rilevante su tutto il settore automotive.

 

Fonti:

https://sport.sky.it/formula-1/2024/06/06/f1-mondiale-2026-fia-regole#08

le-nuove-power-unit-f1-sempre-piu-ecologiche-costeranno-un-miliardo.shtml

Auto elettrica e caldo: consigli per l’estate

È arrivata l’estate, e con l’aumento delle temperature e i viaggi estivi on the road alle porte è fondamentale essere preparati per godersi al meglio le proprie avventure in elettrico.

 

Anche le auto elettriche, come le vetture tradizionali, possono risentire delle alte temperature: il caldo estremo può infatti influenzare la tenuta della batteria e la velocità della ricarica. Se nelle vetture tradizionali, per evitare l’eccessivo surriscaldamento del motore entrano in gioco liquidi di raffreddamento e radiatore, nelle auto elettriche esistono appositi sistemi di regolazione della temperatura che preservano lo stato delle batterie agli ioni di litio.

 

Si tratta di componenti fondamentali soprattutto quando l’auto è in marcia o in ricarica, perché le temperature esterne contribuiscono ad innalzare quelle già elevate del pacco batteria in azione. Il caldo, soprattutto quando le temperature esterne superano i 35 gradi, influisce sulle prestazioni e sullo stato di salute generale della batteria, per questo è importante mettere in pratica alcuni utili accorgimenti.

 

Ecco alcuni consigli per viaggiare e ricaricare senza problemi la tua auto elettrica in estate.

 

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Prenditi una pausa

D’estate, soprattutto durante i lunghi viaggi, è fondamentale fare delle pause. Mentre l’auto si ricarica alla colonnina, approfittane per un break rinfrescante. Le stazioni Ewiva sono sempre posizionate in location strategiche dove a pochi passi gli e-driver possono trovare bar, ristoranti, negozi e servizi. Un’ottima occasione per fare il pieno di energia e vivere al meglio il tempo della ricarica.

 

Durante la ricarica, usa la funzione di pre-raffreddamento

Anche se le auto elettriche più recenti sono dotate di sistemi di raffreddamento avanzati e più efficienti, è bene mantenere sane abitudine per preservarle al meglio. Durante la ricarica, attiva la funzione di pre-raffreddamento dell’abitacolo: il climatizzatore utilizzerà l’energia erogata dalla rete, preservando quella della batteria che potrai invece sfruttare appieno durante il viaggio.

 

Adotta uno stile di guida equilibrato

Oltre all’utilizzo dell’aria condizionata e ai giusti accorgimenti per massimizzare l’efficienza energetica, ci sono altre best practice che possono influenzare positivamente l’esperienza di viaggio in elettrico nei mesi più caldi. In particolare, l’adozione di uno stile di guida equilibrato, quindi moderando la velocità ed evitando brusche manovre, preserva la salute della batteria, oltre ad aumentare la sicurezza di chi è a bordo e aumentare l’efficienza dell’auto.

 

Ricarica nei momenti meno caldi della giornata

Le alte temperature esterne sono l’elemento di disturbo più difficile da affrontare durante l’estate: le batterie delle auto elettriche, e in particolar modo le colonnine di ricarica, possono subire un calo delle prestazioni nel momento in cui le temperature superano i 35 gradi. Ricaricare nei momenti più freschi delle giornate estive è un modo molto efficace per ottenere una ricarica più efficiente. Dunque, se possibile, ricarica la tua auto di mattina presto oppure di sera, evitando così i momenti più caldi della giornata

 

 

Fonti:

https://insideevs.it/features/676233/auto-elettrica-consigli-caldo-estate/
https://insideevs.it/features/723981/ricarica-auto-elettrica-caldo-estate/
https://www.electromaps.com/it/blog/limpatto-del-calore-sulle-batterie-delle-auto-elettriche#:~:text=Batteria%20e%20surriscaldamento,elevate%20e%20i%20viaggi%20pi%C3%B9%20lunghi.

La sicurezza delle auto elettriche, tra falsi miti e nuove tecnologie

Le auto elettriche presentano vantaggi enormi dal punto di vista ecologico, così come per la salute umana: producono drasticamente meno emissioni inquinanti, sono più silenziose e richiedono meno manutenzione. Tra i punti di forza dei veicoli elettrici, che offrono una mobilità all’avanguardia a livello tecnologico, troviamo anche importanti fattori di sicurezza ingegneristica e di guida.

 

Uno dei falsi miti che circola da tempo attorno alla mobilità elettrica è la scarsa sicurezza delle vetture, collegata principalmente alla presenza delle batterie e ad una maggiore esposizione al rischio di incendio in caso di incidenti o condizioni meteo estreme. Niente di più falso, perché le auto elettriche rappresentano oggi l’avanguardia tecnologica in fatto di mobilità, garantendo alti standard di sicurezza.

 

Test di sicurezza e tenuta

Le automobili elettriche vengono sottoposte a rigorosi test di sicurezza e tenuta, esattamente come i veicoli tradizionali. Euro NCAP, il programma europeo che valuta tutte le nuove vetture, ha assegnato il massimo dei punteggi a tutti i veicoli elettrici messi alla prova negli ultimi tre anni nei crash test con altri veicoli e urti, sicurezza degli autisti e sicurezza dei pedoni.

 

Tecnologie di sicurezza all’avanguardia

Le auto elettriche sono la categoria di vetture che più sposa le tecnologie d’avanguardia nel mondo della mobilità, sia sulla sostenibilità e sull’efficienza, sia sulla sicurezza. Non si parla solo sistemi di assistenza alla guida, come la frenata di emergenza automatica o il rilevatore del cambio di corsia, elementi sempre più diffusi; le auto elettriche possiedono anche la frenata rigenerativa, un sistema che recupera energia durante la frenata, assicurando così una decelerazione più stabile e controllabile.

 

L’alimentazione elettrica garantisce inoltre una fase iniziale di accelerazione più veloce rispetto alle auto tradizionali, risultando più efficace per evitare ostacoli improvvisi o in fase di immissione in carreggiata. Esistono poi fattori strutturali che rendono le vetture elettriche più sicure: il posizionamento della batteria sul fondo del veicolo abbassa il baricentro, rendendo la vettura più stabile e meno soggetta a ribaltamenti, mentre l’assenza di un motore endotermico pesante permette di gestire meglio gli spazi ridistribuendo le zone di assorbimento degli urti e garantendo maggiore sicurezza per i passeggeri.

 

Rischio incendi e imprevisti nella ricarica: falsi miti

Uno dei falsi miti più diffusi riguarda il rischio incendio: non esiste alcuna evidenza scientifica per cui le auto elettriche, tra l’altro totalmente prive di motori a combustione, siano più esposte al rischio di incendio rispetto alle auto tradizionali. Il sistema di alimentazione è dotato di collaudati sistemi di raffreddamento, in più le componenti elettriche ad alta tensione e le batterie sono isolate elettronicamente e fisicamente dal resto dell’auto.

 

Il rischio elettrico è molto basso in quanto non è possibile che la corrente passi dal pacco batteria all’ambiente circostante, nemmeno con il veicolo interamente sommerso dall’acqua. Inoltre, anche la ricarica è sicura: le colonnine, come quelle che compongono la rete ultra-veloce di Ewiva, sono dotate di certificazioni sulla tenuta stagna in caso di contatto anche estremo e prolungato con l’acqua. Infine, la rete è sottoposta a controlli e manutenzione costante per garantire agli e-driver di ricaricare in sicurezza in qualsiasi circostanza.

 

Fonti:

https://insideevs.it/news/630562/auto-elettriche-piu-sicure-euroncap/

https://www.motus-e.org/qa

https://steerev.com/electric-vehicles-evs/reasons-why-electric-vehicles-are-safer-than-traditional-cars/

Arrivato l’Ecobonus 2024: tutte le novità sugli incentivi per l’elettrico

L’Italia compie un altro passo verso la modernizzazione e l’elettrificazione del trasporto privato. Sono stati definiti i contenuti dei nuovi ecoincentivi validi per il 2024: la loro entrata in vigore è avvenuta con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 25 Maggio del nuovo decreto che incentiva l’acquisto o il leasing di vetture elettriche. È stato confermato il sistema basato sulle tre fasce di emissioni del veicolo che si vuole acquistare, con i relativi limiti di prezzo di listino delle nuove vetture e incentivi maggiori per i redditi più bassi.

 

Il nuovo programma di ecoincentivi prevede un investimento complessivo dal valore di 950 milioni di euro; di questi, ne sono stati stanziati 240 per le vetture elettriche e 140 per le ibride plug-in. Per l’acquisto o leasing di auto elettriche è previsto un bonus fino a 11.000€, che possono arrivare 13.750€ se l’utente ha un Isee inferiore a 30.000€.

 

Ecobonus 2024: le fasce e gli incentivi con rottamazione

Il prezzo massimo di listino delle vetture acquistabili è di 35.000€ (IVA esclusa) per le auto elettriche e 54.900€ (iva inclusa) per quelle plug-in. Il dispositivo dell’Ecobonus 2024, inoltre, ripropone lo schema di incentivi basato sull’emissione di CO2 dell’auto che si vuole acquistare, secondo il principio “meno inquini, più soldi ricevi”. Alla categoria 0-20 g/km appartengono tutte le auto elettriche, a quella 21-60 g/km le auto ibride plug-in, a quella 61-135 g/km le auto a motore termico e ibride non plug-in (qui un approfondimento sulla differenza tra auto elettriche, ibride e a motore termico).

 

Chi decide di acquistare un’auto elettrica va incontro a notevoli vantaggi: non è obbligato a rottamare (questo vale anche per le plug-in), a differenza di chi richiede il bonus per acquistare una vettura con motore a combustione, e riceve incentivi più altri. Si parte dai 6.000€ per chi vuole acquistare una vettura elettrica e la cifra sale a 9.000€ con rottamazione di euro 4, 10.000€ con euro 3, 11.000€ con euro 2, 1 e 0.

Gli utenti con un Isee inferiore a 30.000€ possono ricevere un bonus fino a 13.750€, rispettando le stesse soglie di listino. Questa categoria di utenti può inoltre accedere a ulteriori incentivi attraverso la rottamazione di una vettura euro 5, con un bonus di 8.000€ per le elettriche e 5.000€ per le ibride plug-in.

 

Motorini, taxi e veicoli commerciali

Nel programma sono previsti bonus anche per moto, scooter, quadricicli e tricicli elettrici. È previsto un contributo del 30% fino a 3.000€, che sale al 40% fino a 4.000€ con la rottamazione di euro 0, 1, 2 e 3.

Il decreto comprende inoltre un investimento di 20 milioni di euro per taxi e NCC che sostituiscono la vettura utilizzata per il servizio e 50 milioni per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici.

 

Come funziona l’Ecobonus 2024

I concessionari e i rivenditori registrati alla piattaforma dedicata possono prenotare il contributo per ogni veicolo. Dopo la conferma basata sulla disponibilità del fondo, si può compensare il costo di acquisto del cliente: il costruttore o importatore della vettura potrà quindi rimborsare al concessionario o rivenditore il bonus erogato e recuperare il contributo tramite credito d’imposta.

Direttiva AFIR: di cosa si tratta e perché è importante per il futuro della mobilità elettrica

La mobilità elettrica rappresenta una svolta significativa nel settore dei trasporti e la sua più ampia diffusione è direttamente correlata alla creazione di un’infrastruttura di ricarica accessibile, capillare ed efficiente. Per sostenere questa transizione, a partire da aprile 2024, l’Unione Europea ha introdotto l’AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation). Questo regolamento, parte integrante del pacchetto “Fit for 55” della Commissione sul clima, mira a confermare e ampliare gli obiettivi già introdotti dalla direttiva DAFI (Directive Alternative Fuel Initiative) del 2016, fornendo un quadro normativo più efficace per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

 

 

Obiettivi e impatto della direttiva AFIR

L’obiettivo principale della direttiva AFIR è promuovere l’uso di carburanti alternativi nel settore dei trasporti, riducendo così le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico. Per farlo, il nuovo regolamento richiede agli Stati membri di impegnarsi per raggiungere obiettivi infrastrutturali molto ambiziosi.

 

In particolare, l’AFIR avrà un impatto importante per la mobilità elettrica perché fornisce ai Paesi membri specifiche linee guida da seguire nella realizzazione di un’infrastruttura di ricarica che sia in grado di rispondere alle esigenze del mercato. Il requisito fondamentale è l’obbligo di adeguare la potenza totale delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico al numero di auto elettriche immatricolate.

 

Inoltre, il regolamento prescrive, l’obbligo di avere, entro il 2025, almeno una stazione di ricarica pubblica ogni 60 km, e tutte le infrastrutture dovranno prevedere almeno un punto di ricarica in grado di erogare una potenza uguale o superiore a 150 kW.  Questo significa che nei prossimi anni la rete di ricarica sarà sempre più estesa, capillare e potente.

 

L’AFIR contempla, inoltre, la creazione di punti di ricarica accessibili e interoperabili in tutta l’UE, attraverso l’adozione di standard comuni per i connettori e i servizi di ricarica forniti dagli MSP (Mobility Service Provider).

 

Un’impostazione comune data da una normativa omogenea è la chiave per affrontare con fiducia le sfide future di questo settore e contribuire, anche in Italia, alla realizzazione di un’infrastruttura di ricarica ancor più all’avanguardia e in grado di soddisfare le esigenze degli utenti.

 

L’AFIR rappresenta una grande opportunità e una sfida per gli operatori del settore come Ewiva, ma è soprattutto una garanzia per gli e-driver di oggi e di domani perché assicura l’accesso ad una rete di ricarica affidabile e conveniente. Grazie a questa normativa sarà sempre più facile scegliere una mobilità a zero emissioni, che rappresenta lo strumento principale per affrontare il cambiamento climatico e migliorare la qualità dell’aria delle nostre città.

Rete di ricarica in Italia: a che punto siamo?

L’evoluzione della rete di ricarica per veicoli elettrici in Italia ha conosciuto un notevole sviluppo negli ultimi anni, a testimonianza di un impegno sempre maggiore nel promuovere la mobilità sostenibile nel paese. I dati più recenti, aggiornati al 31 dicembre 2023 (Report Motus-E), riflettono infatti un panorama in costante evoluzione, caratterizzato da progressi significativi nello sviluppo dell’infrastruttura di ricarica in Italia.

 

Crescita dei punti di ricarica in Italia

Uno degli indicatori chiave di questo progresso è rappresentato dal numero dei punti di ricarica pubblici, esponenzialmente aumentato. In Italia, secondo i dati di Motus-E aggiornati a dicembre 2023, il numero di punti di ricarica pubblici ha superato la soglia dei 50.000, con un aumento del 38% rispetto all’anno precedente: un segnale di crescita importante e una rete che consente già oggi agli e-driver di ricaricare durante i viaggi e spostamenti quotidiani.

 

Potenza e Velocità: due elementi chiave

Oltre che sulla capillarità, lo sviluppo della rete in Italia si basa anche sulla qualità ed efficienza dei punti di ricarica. Nel corso del 2023, sono stati installati più di 3.000 nuovi punti di ricarica in corrente continua, di cui circa 1.400 ultra-fast. Questo trend indica un chiaro impegno degli operatori che gestiscono l’infrastruttura (CPO, Charging Point Operator – come Ewiva) verso soluzioni di ricarica più rapide e performanti, fondamentali per eliminare le barriere legate all’ansia da autonomia e offrire un’esperienza più confortevole e accessibile a tutti gli e-driver.

 

Distribuzione territoriale e nelle città

La distribuzione geografica dei punti di ricarica gioca un ruolo cruciale nell’efficacia complessiva della rete.  In termini di numero di punti di ricarica, Roma (3.588 punti di ricarica), Milano (2.883) e Napoli (2.652) guidano la classifica ma, nell’ultimo anno si osserva uno sviluppo più uniforme su tutto il territorio nazionale: guardando alla distribuzione per macroaree, infatti, continua il recupero delle installazioni nel Sud e nelle Isole, dove si concentra ora il 23% del totale dei punti di ricarica presenti della Penisola, a fronte del 19% del Centro e del 58% del Nord Italia. Se consideriamo il numero di punti di ricarica per km² di superficie, inoltre, possiamo vedere che la classifica si inverte, ponendo Napoli in testa con 225 punti ogni 100 km², seguita da Milano (183 punti ogni 100 km²) e Roma (67 punti ogni 100 km²). Una rete di ricarica diffusa e capillare è un elemento fondamentale per garantire lungo tutto il Paese di beneficiare appieno della transizione verso la mobilità elettrica.

 

L’Italia nel contesto Europeo

A livello europeo, l’Italia si distingue come uno dei principali protagonisti dello sviluppo dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici, collocandosi stabilmente tra i primi 5 paesi in Europa per estensione della rete grazie agli oltre 50.000 punti di ricarica installati. Tuttavia, ciò che rende l’Italia ancora più competitiva è la sua densità di punti di ricarica rispetto al numero di veicoli elettrici in circolazione, superando altri paesi come Francia, Germania e Regno Unito. Questa superiorità si traduce in una maggiore accessibilità alla ricarica, garantendo ai conducenti di veicoli elettrici una maggiore facilità nel trovare punti di ricarica disponibili e riducendo i tempi di attesa.

 

Prospettive future e sfide da affrontare

Nonostante i notevoli progressi compiuti, sono ancora molte le sfide da affrontare per il settore della mobilità elettrica. Una distribuzione più uniforme dei punti di ricarica su tutto il territorio nazionale rimane un obiettivo importante da raggiungere, così come l’aumento delle immatricolazioni di veicoli elettrici per garantire un utilizzo più diffuso della rete. Inoltre, è essenziale continuare a investire in tecnologie di ricarica avanzate e sostenibili per soddisfare le crescenti esigenze e le varie occasioni d’uso degli e-driver.

 

L’Italia si sta distinguendo come un pioniere nell’elettrificazione dei trasporti, guidando la transizione verso una mobilità più sostenibile ed efficiente. L’impegno di Ewiva nell’attivare punti di ricarica ad    alta potenza nei luoghi più strategici del nostro Paese, da Nord a Sud, – sia nelle aree urbane, che lungo le principali direttrici ed aree extra-urbane – contribuisce in modo concreto al raggiungimento di questi risultati, facendo guadagnare all’Italia un posto tra i paesi europei protagonisti dello sviluppo della mobilità elettrica.