Itinerari Ewiva: alla scoperta dei laghi del Lazio

Con gli itinerari Ewiva partiamo alla scoperta delle bellezze del territorio italiano attraverso la nostra rete di ricarica ultra-veloce. Con l’itinerario di oggi vi portiamo a vivere un’altra avventura elettrizzante. Quattro tappe per scoprire tutti i laghi del Lazio e i borghi adiacenti: delle perle di patrimonio naturalistico, culturale e storico.

 

Lungo il percorso potrai contare sulle stazioni di ricarica ultra-veloce di Ewiva: siamo presenti in tutte le province della regione con quasi 128 punti di ricarica distribuiti in più di 32 stazioni. Prima di metterti in viaggio, pianifica il tuo itinerario e consulta la mappa per trovare la colonnina Ewiva più vicina a te.

 

I laghi del Lazio in elettrico: Bracciano (RM)
La prima tappa dell’itinerario ci conduce sulle sponde del Lago di Bracciano, un gioiello situato a poco più di 50km dal centro di Roma. Una rilassante passeggiata nel centro storico di Bracciano ci immerge nell’atmosfera autentica di un borgo medievale, imperdibile la visita al Castello Odescalchi. Le sponde del Lago di Bracciano offrono diverse passeggiate immerse nel verde e attività sportive.

 

Cosa mangiare a Bracciano (RM)
Non si può lasciare Bracciano senza aver assaggiato la sbroscia braccianese, la tradizionale zuppa di pesce di lago che incarna i sapori genuini del territorio. Nel borgo, potrete gustare la cucina tipica romana.

La stazione di ricarica di Bracciano (RM)

 

I laghi del Lazio in elettrico: Ronciglione (VT)
Il borgo di Ronciglione, incastonato come un gioiello sulle sponde del suggestivo Lago di Vico, è una destinazione che incanta con il suo fascino medievale e la sua atmosfera senza tempo. Le sue porte medievali e i vicoli antichi raccontano secoli di storia medievale. Il Lago di Vico offre sentieri adatti per il trekking, con una riserva naturale ricca di biodiversità e punti panoramici.

 

Cosa mangiare a Ronciglione (VT)
Prima di lasciare Ronciglione, non si può rinunciare ai sapori autentici della sua cucina tradizionale. La porchetta di Ronciglione è un must assoluto. Da non perdere anche i tozzetti alle nocciole, tipici biscotti croccanti arricchiti con le pregiate nocciole dei Monti Cimini.

 

La stazione di ricarica di Ronciglione (VT)

 

I laghi del Lazio in elettrico: Viterbo
Il viaggio prosegue in una importante città di provincia laziale, Viterbo, che in passato fu sede del Papato. Il palazzo dei Papi è un capolavoro di architettura gotica, un maestoso edificio arricchito da sale che raccontano il periodo in cui Viterbo era centro culturale e religioso d’Europa.

 

Cosa mangiare a Viterbo
A tavola, la cucina viterbese conquista con i suoi sapori semplici e intensi. Non perdete l’acquacotta viterbese, la vera essenza culinaria della Tuscia insieme ai tanti prodotti della tradizione vinicola.

Dove ricaricare la tua auto elettrica a Viterbo e provincia

 

I laghi del Lazio in elettrico: Civita di Bagnoregio e Lago di Bolsena
Civita di Bagnoregio è un borgo importantissimo della Tuscia laziale. I vicoli sono caratterizzati dalle case in pietra e tufo, tra ornamenti tipicamente medievali. Il paese offre paesaggi suggestivi sulla Valle dei Calanchi. Tra terme naturali e passeggiate, i dintorni di Viterbo sono dominati dal Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa, dove le acque limpide offriranno relax e attività sportive lagunari.

 

Cosa mangiare a Civita di Bagnoregio
Tra le specialità gastronomiche laziali tipiche di Civita di Bagnoregio, il coregone del lago alla griglia è un piatto imperdibile: questo pesce di acqua dolce, pescato direttamente nelle acque di Bolsena, viene cotto con semplicità per esaltarne il sapore delicato, spesso accompagnato da un filo d’olio extravergine d’oliva della Tuscia e una spolverata di erbe aromatiche. In alternativa, lasciatevi tentare dai piciarelli, una pasta fresca fatta a mano.

Ultra-Low Emission Vehicle (ULEV): quali sono le auto a bassissime emissioni

La transizione dei trasporti verso l’elettrico porta diversi benefici, rappresentando una soluzione fondamentale per mitigare l’impatto sull’ambiente e sulla salute umana derivante dalla circolazione di auto tradizionali su strada. Riducendo drasticamente le emissioni di gas serra e particolato atmosferico, le vetture elettriche contribuiscono a contrastare il cambiamento climatico, migliorando l’impatto della mobilità sulla quantità di emissioni a livello globale.

 

Sul fronte ambientale, inoltre favoriscono la transizione verso fonti energetiche rinnovabili di cui la rete di ricarica si alimenta, riducendo inoltre l’inquinamento acustico nelle aree urbane. Per la salute, eliminano le emissioni di particolati fini, ossidi di azoto e composti chimici, responsabili di malattie respiratorie, cardiovascolari e cancro. La transizione elettrica della mobilità privata, quindi, è un tassello fondamentale per prevenire malattie e inquinamento atmosferico, migliorando la qualità dell’aria e riducendo di conseguenza l’esposizione degli esseri umani a tossine e altre sostanze dannose.

 

Per questi motivi le amministrazioni comunali di un numero sempre maggiore di città, i luoghi dove si concentra la popolazione, stanno progressivamente adottado delle misure che monitorano gli standard sulle emissioni dei veicoli in circolazione nei centri urbani, o intervenendo attraverso la pedonalizzazione dei centri o la creazione di zone esclusive per veicoli a emissione molto bassa, in cui rientrano perlopiù veicoli elettrici. Quando si tratta di emissioni allo scarico, infatti, esistono dei veicoli che sono a bassissimo impatto, fino a essere classificati in una speciale categoria dedicata, gli “Ultra-Low Vehicle Emission” (ULEV). Scopriamo di cosa si tratta.

 

Definizione di ULEV

Un Ultra-Low Emission Vehicle (ULEV), o Veicolo a Emissioni Ultra-Basse, è un tipo di veicolo progettato per emettere livelli estremamente ridotti di inquinanti atmosferici rispetto ai veicoli tradizionali a combustione interna. Nel contesto normativo, un ULEV è definito come un veicolo che produce meno di 75 grammi di CO₂ per chilometro percorso (g/km) e soddisfa gli standard Euro 6 sulle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM).

 

Questa categoria include principalmente ibridi plug-in (PHEV) e i veicoli elettrici puri (BEV), che – grazie alla totale assenza di emissioni allo scarico – a loro volta sono classificabili come ZEV (Zero Emission Vehicle); per chiarire meglio la differenza, un ULEV è un veicolo a emissioni ultra-basse, che emette ancora gas di scarico, ma in quantità molto ridotte rispetto a un’auto tradizionale. Mentre uno ZEV è un veicolo a emissioni zero allo scarico, che non produce alcuna emissione di CO₂, NOx o altri gas inquinanti.

 

È importante considerare anche le emissioni indirette e quelle sull’intero ciclo di vita dell’auto

(dalla produzione allo smaltimento), dove l’elettrico mostra benefici netti rispetto ai veicoli tradizionali, grazie alla maggiore efficienza e all’uso di fonti rinnovabili: questo risultato è stato confermato anche in prospettiva futura, con il progredire delle varie tecnologie, da una recente analisi dell’inquinamento degli interi cicli di vita delle automobili con alimentazioni differenti.

 

Come si stabilisce se un veicolo è un ULEV

Il termine ULEV origina dagli standard della California Air Resources Board (CARB), e fa riferimento a limiti specifici per idrocarburi non metanici (NMOG), monossido di carbonio (CO), NOx e particolati. I requisiti presenti in Unione Europea e Regno Unito si concentrano sulle emissioni CO₂, con requisiti aggiuntivi per le plug-in. I dati, in Europa, sono ottenuti da test in laboratorio e su strada (Real Driving Emissions – RDE). Benefici fiscali, come incentivi o esenzioni da congestion charge, sono spesso legati a questa certificazione.

 

Alla scoperta dei castelli della Valle d’Aosta con la rete Ewiva!

Con gli itinerari Ewiva partiamo alla scoperta delle bellezze del territorio italiano attraverso la nostra rete di ricarica ultra-veloce. Con l’itinerario di oggi vi portiamo a vivere un’altra avventura elettrizzante: quattro tappe per scoprire le belle storiche e naturali della Valle d’Aosta tra castelli, borghi e piatti tipici del territorio, con tutto il piacere e la libertà di un viaggio in elettrico. Lungo il percorso potrete contare sulle stazioni di ricarica ultra-veloce di Ewiva: siamo presenti nella regione con tre stazioni e 8 punti di ricarica. Prima di metterti in viaggio, pianifica il tuo itinerario e consulta la mappa per trovare la colonnina Ewiva più vicina a te.

 

La Valle d’Aosta in elettrico: Aosta

Il nostro tour dei castelli parte da Aosta, conosciuta come la “Roma delle Alpi”: passeggiando per le strade del centro è facile capire il perché: l’Arco di Augusto, la Porta Praetoria e il Teatro Romano sono i simboli di un passato millenario. La città conserva un impianto urbanistico molto antico, con importanti testimonianze di architettura e storia.

 

Cosa mangiare ad Aosta

Ad Aosta non mancano le specialità culinarie da provare: oltre al grande classico della fonduta, tra i tanti ristoranti della città potrete gustare piatti tipici di questo territorio come la polenta concia e la zuppa valpellinese.

 

Dove ricaricare nella provincia di Aosta

 

Castello di Sarre

Il primo castello del nostro tour è il Castello Reale di Sarre, che domina l’ingresso della valle alle porte di Aosta. Acquistato nel 1869 da Vittorio Emanuele II, è stata per decenni residenza estiva e di caccia di casa Savoia. Ha al suo interno la Galleria dei Trofei e imponenti decorazioni di corna di stambecco.

 

La Valle d’Aosta in elettrico: Il castello di Fénis

Il borgo di Fénis paese conserva un fascino rurale con case in pietra incastonate tra i paesaggi alpini. Il castello con le sue torri merlate, le spesse mura e gli affreschi interni, ricrea perfettamente l’atmosfera medievale.

 

La stazione Ewiva di Fénis

 

La Valle d’Aosta in elettrico: Saint-Vincent

Per la seconda parte del tour ci spostiamo a Saint-Vincent, un borgo vivace e accogliente: una tappa di puro relax tra una passeggiata in centro e una visita alle terme. Per i più avventurosi, nei dintorni della città ci sono sentieri e percorsi con panorami mozzafiato.

Cosa mangiare a Saint-Vincent
Il centro del borgo pullula di ristoranti che servono piatti tipici del territorio. Prima di ripartire impossibile non assaggiare una fetta di lardo d’Arnad o i Torcetti, un biscotto tipico a base di burro.

 

Castello di Issogne e Forte di Bard

Poco distante da Saint-Vincent, c’è il Castello di Issogne: fuori sobrio e austero, dentro ricco e colorato con affreschi perfettamente conservati, mobili d’epoca e la suggestiva “Fontana del melograno”. Pochi chilometri più a sud si trova l’iconico Forte di Bard, una fortezza da cui è possibile avere una vista mozzafiato della valle e un importante polo culturale della zona che ospita mostre ed eventi. Il forte è stato scelto anche per girare alcune scene del film Marvel “Avengers: Age of Ultron”.

 

La Valle d’Aosta in elettrico: Gressoney-Saint-Jean e Castel Savoia

L’ultima tappa del tour in elettrico dei castelli della Valle d’Aosta è l’elegante Gressoney-Saint-Jean, un borgo situato a quasi 1400 metri di altitudine immerso in un contesto naturale molto suggestivo ai piedi del Monte Rosa. Qui troviamo Castel Savoia, un luogo da fiaba fatto costruire dalla regina Margherita agli inizi del ‘900 con interni unici e  grandi vetrate che regalano una vista mozzafiato sul Monte Rosa e tutta la valle di Gressoney.

 

 

Emissioni ed efficienza: qual è l’auto migliore?

Nel dibattito sulla mobilità e sui trasporti è ormai consolidato come l’auto elettrica sia la scelta più efficiente e sostenibile per la salute del pianeta e dell’uomo. Un recente studio, elaborato da DataRoom, lo ha confermato mettendo a confronto auto con alimentazioni differenti e prendendo in considerazione l’intero ciclo di vita di un veicolo (dalla sua produzione fino alla dismissione, passando per l’utilizzo, la manutenzione e la produzione del carburante o dell’energia che lo alimenta).

 

Emissioni di CO₂: il confronto

 

Per valutare l’impatto ambientale delle auto, si misura la quantità di CO₂ emessa per chilometro percorso durante l’intero ciclo di vita; questo include non solo le emissioni durante la guida ma anche quelle provenienti dalla fase di produzione, manutenzione e allo smaltimento finale del veicolo stesso. Anche considerando l’impatto della produzione delle batterie, che richiede energia e materie prime, le auto elettriche emettono meno CO₂ rispetto a quelle con motori a combustione interna o altre tecnologie alternative.

 

Dallo studio di DataRoom emerge un quadro piuttosto chiaro, sia attuale che futuro, considerando anche gli avanzamenti tecnologici che si avranno nel tempo su ciascuna alimentazione:

– Veicoli elettrici: sono i più virtuosi, con emissioni significativamente inferiori rispetto a tutte le altre opzioni.

– Auto a benzina o diesel: emettono una quantità di CO₂ molto più alta, soprattutto considerando il carburante fossile.

– Alternative emergenti: carburanti sintetici, biocarburanti e idrogeno presentano limiti che ne riducono la competitività in termini di emissioni.

 

L’efficienza: un grande punto di forza dell’elettrico

 

Oltre al capitolo legato alla sostenibilità, alla salute e alle emissioni, un altro vantaggio cruciale dell’auto elettrica è l’efficienza, intesa come la capacità di un veicolo di trasformare l’energia prodotta dall’alimentazione in movimento. Rispetto alle altre motorizzazioni, l’auto elettrica si distingue nettamente per la sua efficienza già oggi: circa il 77% dell’energia immessa si converte in movimento, una percentuale molto superiore rispetto alle auto con motori a combustione interna o altre tecnologie. Ad esempio, i motori a benzina o diesel disperdono gran parte dell’energia sotto forma di calore, riducendo l’efficienza complessiva. Anche nel tempo, con lo sviluppo delle nuove tecnologie come l’idrogeno o e-fuels, l’elettrico continuerà a mantenere prestazioni più efficienti delle altre alimentazioni.

 

L’auto elettrica infatti massimizza l’uso dell’energia, riducendo gli sprechi e ottimizzando le prestazioni. Questo si traduce non solo in un minore impatto ambientale, ma anche in costi operativi più bassi per l’e-driver.

 

Le auto elettriche rappresentano una scelta sostenibile per ridurre le emissioni di CO₂ e migliorare l’efficienza di utilizzo dei veicoli privati. Sebbene alternative come e-fuel, biocarburanti e idrogeno abbiano potenziale, presentano limiti pratici ed economici che le rendono meno competitive sia oggi che nel tempo. Con un’infrastruttura di ricarica in espansione e tecnologie in continua evoluzione, l’elettrico rappresenta fin da oggi la soluzione più efficace e accessibile per la mobilità.

 

Fonti: DataRoom – Corriere della Sera; Transport & Environment (T&E), Ministero dei Trasporti (2022)

La Puglia in elettrico: 4 tappe per scoprire la costa adriatica

Con gli itinerari Ewiva partiamo alla scoperta delle bellezze del territorio italiano attraverso la nostra rete di ricarica ultra-veloce. Con l’itinerario di oggi vi portiamo a vivere un’altra avventura elettrizzante: quattro tappe lungo la costa adriatica della Puglia tra natura, storia e piatti tipici del territorio, con tutto il piacere e la libertà di un viaggio in elettrico.

Lungo il percorso potrai contare sulle stazioni di ricarica ultra-veloce di Ewiva: siamo presenti in tutte le province della regione con quasi 60 punti di ricarica distribuiti in più di 15 stazioni. Prima di metterti in viaggio, pianifica il tuo itinerario e consulta la mappa per trovare la colonnina Ewiva più vicina a te.

 

 

La Puglia in elettrico: Bari

Il nostro viaggio parte da Bari, capoluogo della Puglia, città di mare, storia e tradizione. Prima tappa immancabile: Bari Vecchia, con i suoi vicoli stretti che portano alla Cattedrale, alla Basilica di San Nicola e al Castello Svevo.

 

Cosa mangiare a Bari
Mentre ci si concede una visita al Lungomare, le possibilità sono diverse e tutte molto gustose: tra una focaccia barese calda da gustare al volo, un piatto di orecchiette fatte a mano o il polpo arricciato, Bari soddisfa tutti i palati.

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La Puglia in elettrico: Polignano a Mare

L’itinerario prosegue con una delle località marittime italiane più affascinanti e famose: Polignano, città natale del cantante Domenico Modugno. Si tratta di un delizioso borgo costruito sulla roccia, pieno di angoli di mare mozzafiato come Lama Monachile o Cala Paura.

 

Cosa mangiare a Polignano a Mare
Punto di incontro tra il Barese e la Valle d’Itria, Polignano conserva le tradizioni culinarie della Puglia adriatica, in cui il pescato è un trionfo di gusto: riso, patate e cozze, polpo, piatti tipici di verdure e pesce fresco da gustare crudo. In più, la chicca del caffè polignanese, reso speciale dai sapori agrumati e liquorosi.

 

 

La Puglia in elettrico: Ostuni e Torre Guaceto

Lasciata la città, si imbocca la superstrada verso Ostuni, la celebre “Città Bianca” arroccata su una collina. Lungo il tragitto, le campagne punteggiate di trulli e ulivi centenari fanno da cornice perfetta a una guida rilassata. A Ostuni il bianco abbagliante delle case, le chiese antiche e i panorami mozzafiato invitano a perdersi senza fretta: particolarmente noti e degni di una visita il belvedere sull’Adriatico e la Cattedrale. Poco distante dalla città c’è la riserva naturale di Torre Guaceto, dove dopo aver attraversato dune e sentieri troverete spiagge incontaminate e acqua cristallina.

 

Cosa mangiare a Ostuni
Dopo una passeggiata nei vicoli e nel centro storico ci si può concedere un pranzo semplice e autentico: panzerotti, friselle, olio extravergine, pomodori secchi, un piatto di orecchiette o le bombette, piatto di carne tipico della Valle d’Itria.

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La Puglia in elettrico: Lecce

Il viaggio prosegue verso sud, fino a Lecce, gioiello del barocco italiano e città più importante del Salento. Nel centro storico ci si immerge nella bellezza delle sue piazze, delle chiese ornate e degli eleganti palazzi in pietra leccese. Tappe obbligate l’Anfiteatro Romano e alla piazza di Sant’Oronzo. Per un ultimo tuffo in questa zona avete l’imbarazzo della scelta tra le spiagge di Torre Chianca, San Cataldo o Torre Specchia.

 

Cosa mangiare a Lecce
A Lecce è impossibile rinunciare a piatti speciali, come ciceri e tria, il tipico rustico leccese, i piatti di pesce fresco nei ristoranti del centro e l’immancabile pasticciotto, oltre al gustoso caffè salentino.

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Roma, dal 28 luglio il sito di via Flaminia non sarà accessibile: ecco dove ricaricare a Roma Nord

Dal 28 luglio la stazione di ricarica ad alta potenza Ewiva di via Flaminia 871 a Roma non sarà accessibile temporaneamente agli utenti. Il sito sarà interessato da interventi di manutenzione straordinaria su tutta l’area.

Per gli e-driver che vogliono ricaricare nella zona di Roma Nord, ci sono altre 2 stazioni di ricarica ultra-veloce Ewiva ai seguenti indirizzi:

Corso Francia, 212

Via Casale Redicicoli, 252

 

Oltre a questi siti, nel Comune di Roma è possibile fare il pieno di felicità elettrica grazie a molte altre stazioni di ricarica ultra-veloce Ewiva, posizionate in luoghi strategici e lungo le principali direttrici.

SCOPRI LE ALTRE STAZIONI EWIVA A ROMA

4 domande sulla mobilità elettrica: le risposte nel Libro bianco di Motus-E

Recentemente Motus-E, l’associazione italiana che riunisce operatori industriali dei settori energia, automotive e mondo accademico per favorire la transizione energetica nel mondo dei trasporti, ha presentato il “Libro bianco sulla mobilità elettrica.

Uno strumento per amministratori, addetti ai lavori e utenti, utile per comprendere i grandi cambiamenti in corso nel settore della mobilità  e le tendenze di un mondo in continua evoluzione. Anche Ewiva, come partner dell’associazione, ha contribuito alla realizzazione di questo documento con un focus sull’esperienza di ricarica.

 

All’interno del Libro bianco sono raccolti dati e informazioni che permettono di rispondere in maniera analitica e puntuale ad alcune delle domande cruciali del dibattito pubblico intorno alla mobilità elettrica e alla transizione in Italia.

 

Qual è lo stato dell’infrastruttura di ricarica pubblica in Italia?

Negli ultimi anni la rete di ricarica pubblica è cresciuta a ritmi straordinari: oggi l’Italia conta oltre 65.000 punti di ricarica, con un aumento del 217% negli ultimi quattro anni. Si stima che circa il 94% del territorio nazionale sia coperto da almeno una colonnina nel raggio di 10 km. Importante anche la crescita al Sud e nelle Isole, dove i punti di ricarica sono aumentati del 25% solo nell’ultimo anno, segno di un impegno per rendere sempre più omogenea la distribuzione territoriale dell’infrastruttura.

 

Attualmente l’Italia è quarta in Europa per numero di punti di ricarica ogni 100 auto elettriche, seconda se si considerano solo i punti DC (scopri la differenza tra AC e DC). Negli ultimi anni si sta intensificando anche la presenza delle stazioni di ricarica lungo le autostrade e ad oggi circa il 45% delle aree di servizio dispone di almeno un punto di ricarica. Tutti questi dati testimoniano in modo oggettivo il fatto che l’infrastruttura di ricarica non rappresenta più un ostacolo all’adozione della mobilità elettrica.

 

Come si sta evolvendo l’esperienza di ricarica?

La ricarica delle auto elettriche sta diventando sempre più semplice e accessibile. Oltre all’utilizzo di app e card RFID in abbonamento o a consumo secondo le offerte dei molti fornitori di servizi di ricarica, si stanno diffondendo sempre di più i pagamenti contactless con carta di credito o bancomat direttamente alla colonnina. Una soluzione pratica anche per chi non ha un abbonamento, come turisti, utenti occasionali o in caso di necessità.

 

Un’ulteriore tecnologia che rende l’esperienza di ricarica ancora più facile è la diffusione del metodo Plug&Charge: per i veicoli abilitati, basta collegare l’auto alla colonnina e la ricarica parte da sola, senza bisogno di tessere o app. Ewiva è stato il primo CPO a diffondere il Plug&Charge su larga scala in Italia.

 

Tutti i siti Ewiva dove è attivo il POS

 

Smaltire le batterie delle auto elettriche sarà un problema?

Lo smaltimento delle batterie delle auto elettriche è uno dei temi più dibattuti e spesso è oggetto di disinformazione e false credenze. Sicuramente il loro smaltimento è un processo complesso che presenta sfide ma anche notevoli opportunità. Un primo aspetto da sottolineare è legato alla durata: le batterie delle vetture elettriche hanno una durata molto lunga e iniziano a perdere efficienza solo dopo 8-9 anni di utilizzo.

 

Inoltre, a fine vita possono essere riutilizzate per lo stoccaggio di energia in abitazioni, imprese o impianti fotovoltaici. Solo al termine di questa seconda vita subentra il segmento dello smaltimento. Da questo punto di vista si stanno facendo importanti passi avanti tecnologici e normativi: batterie più sicure e longeve, processi di smaltimento più efficienti e l’introduzione del Battery Passport europeo come strumento per la tracciabilità.

 

In questo contesto, l’Italia può cogliere un’importante opportunità di business e diventare un hub europeo per il riciclo delle batterie. Un settore che secondo le stime potrebbe generare oltre mezzo miliardo di euro entro il 2050, creando valore economico e industriale.

 

Attualmente nella filiera italiana ci sono circa 80 aziende che si occupano di batterie ma solo una decina si occupano dello smaltimento. Un potenziale che potrebbe essere pienamente sfruttato con investimenti mirati e il sostegno economico e normativo delle istituzioni.

 

A che punto siamo con l’elettrificazione del trasporto pubblico locale e delle flotte aziendali?

La transizione dei trasporti coinvolge anche autobus per il trasporto pubblico locale e veicoli commerciali e sebbene l’Italia non sia ancora al livello di molti paesi europei, il settore sta vivendo una fase di significativa trasformazione. Nel 2024, quattro autobus urbani su dieci immatricolati erano elettrici, con un aumento del 162% rispetto al 2023. Un trend già in crescita e si prevede che entro il 2050 quasi il 90% degli autobus circolanti in città per il trasporto pubblico sarà elettrico.

 

Per quanto riguarda i veicoli commerciali, le flotte aziendali sono considerate elementi fondamentali e trainanti della transizione. Per questo l’UE sta pensando a piani di azione dedicati con incentivi sul prezzo dell’energia e sull’acquisto iniziale dei veicoli.

 

In Italia, il trend delle immatricolazioni nei primi quattro mesi del 2025 è incoraggiante: +41% di mezzi leggeri e +137% di mezzi pesanti rispetto al 2024. E per supportare questa transizione, entro il 2025 il 15% della rete stradale italiana dovrà dotarsi di stazioni di ricarica ad alta potenza dedicate ai mezzi pesanti.

 

Questi dati confermano che la mobilità elettrica in Italia non è più un futuro ipotetico, ma una realtà in rapida evoluzione e sviluppo, sostenuta da innovazione, infrastrutture e nuove opportunità industriali.

Sì, è vero: il mercato delle auto elettriche è in crescita

Il mercato delle auto elettriche sta vivendo a livello mondiale una fase di crescita, segnando un punto di svolta nella transizione verso la mobilità sostenibile. La prova ci arriva dal “Global EV Outlook 2025” dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, l’organizzazione internazionale intergovernativa che si occupa di Energia e Transizione. La sua pubblicazione annuale si basa sui dati più recenti e ci offre uno sguardo approfondito sulla mobilità elettrica di oggi e di domani.

 

Nel 2024 il settore ha registrato un’espansione segnata da un’offerta di modelli sempre più diversificata e accessibile in grado di soddisfare un’ampia gamma di esigenze degli automobilisti e i dati degli ultimi 2 anni confermano il trend positivo: nel corso del 2024 le vendite globali di auto elettriche hanno raggiunto la cifra record di 17 milioni di unità (il 20% delle nuove auto vendute erano elettriche). Un risultato che testimonia la crescente transizione a livello mondiale verso la nuova generazione di veicoli.

 

Nel primo trimestre del 2025, in particolare, la crescita è stata ancora più marcata, con un aumento del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando una domanda in continua ascesa. Le proiezioni dicono che entro la fine del 2025 le auto elettriche rappresenteranno il 25% del mercato globale, il che significa che una vettura venduta su quattro sarà elettrica.

 

L’espansione della rete, il costo totale di possesso e altri fattori di crescita

Un fattore cruciale di questa espansione riguarda i costi delle auto elettriche, che nell’intero ciclo di vita risultano sempre più convenienti rispetto ai veicoli a combustione interna. Lo dimostra la tendenza al ribasso del costo totale di possesso (Total Cost of Ownership), indice che include costi di acquisto, costo della ricarica, manutenzione, assicurazione, tasse e deprezzamento, offrendo una visione completa della spesa complessiva. Il fattore convenienza aumenta anche grazie alla progressiva diminuzione del costo del pacco batteria, uno degli elementi più importanti delle auto elettriche; rispetto al 2023, il costo del pacco batteria è diminuito del 25%, incidendo in maniera positiva sul prezzo delle vetture.

 

Parallelamente, l’espansione della rete di ricarica pubblica sta giocando un ruolo fondamentale: nel 2023, il numero di colonnine è cresciuto del 30% a livello globale rispetto all’anno precedente e oggi nel mondo di sono oltre 5 milioni punti di ricarica, di cui 1 milione solo in Europa. Nell’ultimo anno è aumentato del 50% anche il numero delle colonnine ultra-veloci, che offrono un servizio di ricarica rapida come quello di Ewiva.

In Italia si contano complessivamente oltre 65.000 punti di ricarica pubblici a maggio 2025, con piani per ulteriori 21.000 colonnine rapide entro il 2026.

Altro fattore non trascurabile nello sviluppo del settore della mobilità elettrica è la previsione sull’offerta di nuovi veicoli. Si prevede che, entro il 2026, sul mercato ci saranno oltre 1000 modelli di auto elettriche tra cui scegliere, ampliando il ventaglio di offerta con veicoli sempre più accessibili e adatti a ogni esigenza di mobilità, rendendo l’elettrico una scelta pratica e conveniente.

 

Entro il 2035, si prevede che la quota di mercato globale raggiungerà il 40%. Questo scenario, supportato da investimenti in tecnologie per batterie e infrastrutture, non solo rimodellerà l’industria automobilistica mondiale, ma contribuirà anche a una significativa riduzione del consumo di petrolio, con un risparmio stimato di 12 milioni di barili al giorno entro il 2035.

 

La mobilità elettrica, dunque, non è più un’opzione di nicchia, ma una realtà consolidata e in crescita a livello mondiale, con benefici ambientali ed economici sempre più evidenti.

La via Emilia in elettrico: un weekend tra storia, arte e sapori

Con gli itinerari Ewiva partiamo alla scoperta delle bellezze del territorio italiano attraverso la nostra rete di ricarica ultra-veloce. Con l’itinerario di oggi vi portiamo a vivere un’avventura elettrizzante lungo la via Emilia, un percorso antichissimo che collega le principali città dell’Emilia-Romagna. Un road trip di circa 170 km attraverso 4 tappe, perfetto per un week end tra storia, arte e gastronomia.

 

Lungo la strada potrai contare sulle stazioni di ricarica ultra-veloce di Ewiva che, grazie ad una rete capillare e diffusa su tutto il territorio italiano, garantiscono a tutti gli e-driver un’esperienza di ricarica accessibile ed efficiente.

 

Prima di metterti in viaggio, pianifica il tuo itinerario e consulta la mappa per trovare la colonnina Ewiva più vicina a te.

 

La via Emilia in elettrico: Piacenza

Il nostro itinerario inizia dal centro di Piacenza, una città ricca di storia e arte. Partiamo da Piazza Cavalli, il cuore pulsante della città, dominata dalle imponenti statue equestri dei Farnese e dal maestoso Palazzo Gotico. Poco distante c’è la Cattedrale di Piacenza, uno dei migliori esempi di architettura romanica in Italia. Infine, non può mancare una visita a Palazzo Farnese che ospita musei, mostre e collezioni storiche.

 

Cosa mangiare a Piacenza
Dopo una passeggiata nel centro storico, ci si può concedere un momento di sosta in uno dei ristoranti tipici della città, dove assaporare i pisarei e fasö, un piatto tipico piacentino fatto di gnocchetti e sugo di fagioli.

Scopri le stazioni Ewiva nella provincia di Piacenza

 

La via Emilia in elettrico: Parma
La seconda tappa del nostro itinerario è Parma, a circa un’ora di auto da Piacenza. Si tratta di un centro dalla grande ricchezza culturale e gastronomica. Nel cuore della città troviamo la Cattedrale, un capolavoro dell’architettura romanica con affreschi del Correggio, e il Battistero, uno splendido edificio ricoperto di marmo rosa. Poco distante c’è il Teatro Farnese, un teatro seicentesco interamente in legno che oggi è inserito nel complesso museale della Galleria Nazionale di Parma. Per gli amanti delle passeggiate, il Parco Ducale è la meta perfetta per trascorrere qualche ora all’aria aperta.

 

Cosa mangiare a Parma
Quando si parla di gastronomia a Parma c’è l’imbarazzo della scelta. In uno dei tanti ristoranti della città potrete assaporare i prodotti unici di questi territori come il prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, oltre ai piatti tipici della tradizione come la torta fritta, gli anolini in brodo e i tagliolini al culatello.

Scopri le stazioni Ewiva nella provincia di Parma

 

La via Emilia in elettrico: Modena
Il nostro itinerario lungo la via Emilia ci porta a Modena. La visita inizia dal Duomo e dalla Torre Ghirlandina, entrambi dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Dalla cima della torre si può godere di una vista panoramica mozzafiato sulla città. Per gli appassionati di motori è immancabile una visita al Museo Enzo Ferrari, che racconta la storia del celebre marchio automobilistico italiano con esposizioni di auto e cimeli unici.

 

Cosa mangiare a Modena
Prima di lasciare Modena, è possibile fare una sosta in uno dei ristoranti locali dove assaggiare i piatti della tradizione come i tortellini e lo zampone o i prodotti tipici come l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

Scopri le stazioni Ewiva nella provincia di Modena

 

La via Emilia in elettrico: Bologna
Quarta ed ultima tappa del nostro tour in elettrico della via Emilia è Bologna. La visita della città parte da Piazza Maggiore, dominata dalla Basilica di San Petronio, la chiesa più importante di Bologna. Poco distante ci sono le celebri Due Torri, la Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda (chiusa per lavori, riaprirà nel 2026). Salendo i 498 gradini della Torre degli Asinelli si può godere di una vista panoramica della città. Dopo una passeggiata tra le strade e sotto i celebri portici di Bologna, ci si può concedere una sosta al Mercato di Mezzo per assaporare i prodotti locali o fare shopping tra le tante bancarelle di specialità bolognesi.

 

Cosa mangiare a Bologna
Tortellini in brodo, lasagne alla bolognese, tagliatelle, crescentine, salumi: per una sosta gastronomica a Bologna c’è solo l’imbarazzo della scelta e la città offre tanti ristoranti storici dove assaporare una di queste pietanze.

Scopri le stazioni Ewiva nella provincia di Bologna

 

Carte RFID per la ricarica elettrica: cosa sono e come funzionano

La transizione verso la mobilità elettrica è un pilastro della sostenibilità e porta con sé diverse tecnologie all’avanguardia che permettono di efficientare i consumi e ridurre i costi.

 

In particolare, la tecnologia di ricarica dei veicoli elettrici è in continua evoluzione; grazie alla sempre maggiore diffusione di colonnine di ricarica ultra-veloci ad alta potenza, il tempo impiegato per il rifornimento è sempre più breve.

 

Tra le diverse modalità disponibili sulla rete Ewiva, oggi andiamo ad approfondire la ricarica con carte RFID, un’opzione fluida e senza complicazioni.

 

Cosa sono le carte RFID

 

Le carte RFID, erogate dai fornitori di servizi di ricarica (Mobility Service Provider – MSP), consentono agli e-driver di avviare la ricarica in pochi secondi, rendendola sicura, veloce e accessibile. La rete di ricarica ultra-veloce di Ewiva è interoperabile con circa 100 fornitori di servizi di ricarica, un numero che in futuro continuerà a crescere.

 

Inoltre, i dati trasmessi sono protetti da protocolli di crittografia, garantendo un alto livello di sicurezza contro accessi non autorizzati.

 

Come ricaricare l’auto elettrica con carta RFID

 

Ricaricare con carta RFID è molto semplice: una volta aggiunta la stazione di ricarica, avvicina la card al lettore per selezionare il connettore a schermo, quindi collega il cavo al veicolo per avviare la sessione. Puoi terminare la ricarica avvicinando la carta RFID e cliccando su “termina”.