Itinerari Ewiva: alla scoperta dei laghi del Lazio

Con gli itinerari Ewiva partiamo alla scoperta delle bellezze del territorio italiano attraverso la nostra rete di ricarica ultra-veloce. Con l’itinerario di oggi vi portiamo a vivere un’altra avventura elettrizzante. Quattro tappe per scoprire tutti i laghi del Lazio e i borghi adiacenti: delle perle di patrimonio naturalistico, culturale e storico.

 

Lungo il percorso potrai contare sulle stazioni di ricarica ultra-veloce di Ewiva: siamo presenti in tutte le province della regione con quasi 128 punti di ricarica distribuiti in più di 32 stazioni. Prima di metterti in viaggio, pianifica il tuo itinerario e consulta la mappa per trovare la colonnina Ewiva più vicina a te.

 

I laghi del Lazio in elettrico: Bracciano (RM)
La prima tappa dell’itinerario ci conduce sulle sponde del Lago di Bracciano, un gioiello situato a poco più di 50km dal centro di Roma. Una rilassante passeggiata nel centro storico di Bracciano ci immerge nell’atmosfera autentica di un borgo medievale, imperdibile la visita al Castello Odescalchi. Le sponde del Lago di Bracciano offrono diverse passeggiate immerse nel verde e attività sportive.

 

Cosa mangiare a Bracciano (RM)
Non si può lasciare Bracciano senza aver assaggiato la sbroscia braccianese, la tradizionale zuppa di pesce di lago che incarna i sapori genuini del territorio. Nel borgo, potrete gustare la cucina tipica romana.

La stazione di ricarica di Bracciano (RM)

 

I laghi del Lazio in elettrico: Ronciglione (VT)
Il borgo di Ronciglione, incastonato come un gioiello sulle sponde del suggestivo Lago di Vico, è una destinazione che incanta con il suo fascino medievale e la sua atmosfera senza tempo. Le sue porte medievali e i vicoli antichi raccontano secoli di storia medievale. Il Lago di Vico offre sentieri adatti per il trekking, con una riserva naturale ricca di biodiversità e punti panoramici.

 

Cosa mangiare a Ronciglione (VT)
Prima di lasciare Ronciglione, non si può rinunciare ai sapori autentici della sua cucina tradizionale. La porchetta di Ronciglione è un must assoluto. Da non perdere anche i tozzetti alle nocciole, tipici biscotti croccanti arricchiti con le pregiate nocciole dei Monti Cimini.

 

La stazione di ricarica di Ronciglione (VT)

 

I laghi del Lazio in elettrico: Viterbo
Il viaggio prosegue in una importante città di provincia laziale, Viterbo, che in passato fu sede del Papato. Il palazzo dei Papi è un capolavoro di architettura gotica, un maestoso edificio arricchito da sale che raccontano il periodo in cui Viterbo era centro culturale e religioso d’Europa.

 

Cosa mangiare a Viterbo
A tavola, la cucina viterbese conquista con i suoi sapori semplici e intensi. Non perdete l’acquacotta viterbese, la vera essenza culinaria della Tuscia insieme ai tanti prodotti della tradizione vinicola.

Dove ricaricare la tua auto elettrica a Viterbo e provincia

 

I laghi del Lazio in elettrico: Civita di Bagnoregio e Lago di Bolsena
Civita di Bagnoregio è un borgo importantissimo della Tuscia laziale. I vicoli sono caratterizzati dalle case in pietra e tufo, tra ornamenti tipicamente medievali. Il paese offre paesaggi suggestivi sulla Valle dei Calanchi. Tra terme naturali e passeggiate, i dintorni di Viterbo sono dominati dal Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa, dove le acque limpide offriranno relax e attività sportive lagunari.

 

Cosa mangiare a Civita di Bagnoregio
Tra le specialità gastronomiche laziali tipiche di Civita di Bagnoregio, il coregone del lago alla griglia è un piatto imperdibile: questo pesce di acqua dolce, pescato direttamente nelle acque di Bolsena, viene cotto con semplicità per esaltarne il sapore delicato, spesso accompagnato da un filo d’olio extravergine d’oliva della Tuscia e una spolverata di erbe aromatiche. In alternativa, lasciatevi tentare dai piciarelli, una pasta fresca fatta a mano.

Ultra-Low Emission Vehicle (ULEV): quali sono le auto a bassissime emissioni

La transizione dei trasporti verso l’elettrico porta diversi benefici, rappresentando una soluzione fondamentale per mitigare l’impatto sull’ambiente e sulla salute umana derivante dalla circolazione di auto tradizionali su strada. Riducendo drasticamente le emissioni di gas serra e particolato atmosferico, le vetture elettriche contribuiscono a contrastare il cambiamento climatico, migliorando l’impatto della mobilità sulla quantità di emissioni a livello globale.

 

Sul fronte ambientale, inoltre favoriscono la transizione verso fonti energetiche rinnovabili di cui la rete di ricarica si alimenta, riducendo inoltre l’inquinamento acustico nelle aree urbane. Per la salute, eliminano le emissioni di particolati fini, ossidi di azoto e composti chimici, responsabili di malattie respiratorie, cardiovascolari e cancro. La transizione elettrica della mobilità privata, quindi, è un tassello fondamentale per prevenire malattie e inquinamento atmosferico, migliorando la qualità dell’aria e riducendo di conseguenza l’esposizione degli esseri umani a tossine e altre sostanze dannose.

 

Per questi motivi le amministrazioni comunali di un numero sempre maggiore di città, i luoghi dove si concentra la popolazione, stanno progressivamente adottado delle misure che monitorano gli standard sulle emissioni dei veicoli in circolazione nei centri urbani, o intervenendo attraverso la pedonalizzazione dei centri o la creazione di zone esclusive per veicoli a emissione molto bassa, in cui rientrano perlopiù veicoli elettrici. Quando si tratta di emissioni allo scarico, infatti, esistono dei veicoli che sono a bassissimo impatto, fino a essere classificati in una speciale categoria dedicata, gli “Ultra-Low Vehicle Emission” (ULEV). Scopriamo di cosa si tratta.

 

Definizione di ULEV

Un Ultra-Low Emission Vehicle (ULEV), o Veicolo a Emissioni Ultra-Basse, è un tipo di veicolo progettato per emettere livelli estremamente ridotti di inquinanti atmosferici rispetto ai veicoli tradizionali a combustione interna. Nel contesto normativo, un ULEV è definito come un veicolo che produce meno di 75 grammi di CO₂ per chilometro percorso (g/km) e soddisfa gli standard Euro 6 sulle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM).

 

Questa categoria include principalmente ibridi plug-in (PHEV) e i veicoli elettrici puri (BEV), che – grazie alla totale assenza di emissioni allo scarico – a loro volta sono classificabili come ZEV (Zero Emission Vehicle); per chiarire meglio la differenza, un ULEV è un veicolo a emissioni ultra-basse, che emette ancora gas di scarico, ma in quantità molto ridotte rispetto a un’auto tradizionale. Mentre uno ZEV è un veicolo a emissioni zero allo scarico, che non produce alcuna emissione di CO₂, NOx o altri gas inquinanti.

 

È importante considerare anche le emissioni indirette e quelle sull’intero ciclo di vita dell’auto

(dalla produzione allo smaltimento), dove l’elettrico mostra benefici netti rispetto ai veicoli tradizionali, grazie alla maggiore efficienza e all’uso di fonti rinnovabili: questo risultato è stato confermato anche in prospettiva futura, con il progredire delle varie tecnologie, da una recente analisi dell’inquinamento degli interi cicli di vita delle automobili con alimentazioni differenti.

 

Come si stabilisce se un veicolo è un ULEV

Il termine ULEV origina dagli standard della California Air Resources Board (CARB), e fa riferimento a limiti specifici per idrocarburi non metanici (NMOG), monossido di carbonio (CO), NOx e particolati. I requisiti presenti in Unione Europea e Regno Unito si concentrano sulle emissioni CO₂, con requisiti aggiuntivi per le plug-in. I dati, in Europa, sono ottenuti da test in laboratorio e su strada (Real Driving Emissions – RDE). Benefici fiscali, come incentivi o esenzioni da congestion charge, sono spesso legati a questa certificazione.

 

La Rete dei Comuni Ewiva – Porretta Terme

La Rete dei Comuni Ewiva racconta le realtà che in Italia hanno scelto la rete Ewiva per offrire agli e-driver della zona e ai turisti un’infrastruttura di ricarica ultra-veloce e sempre accessibile. La tappa di oggi è Porretta Terme, frazione nella città metropolitana di Bologna, nel comune sparso di Alto Reno Terme.

 

Porretta Terme: un tesoro nascosto dell’Appennino Tosco-Emiliano

Porretta Terme è la frazione principale del comune di Alto Reno Terme, nella città metropolitana di Bologna; si tratta di una rinomata località termale immersa nella suggestiva valle del fiume Reno, ai piedi dell’Appennino Tosco-Emiliano. Situata a circa 59 km da Bologna e 34 km da Pistoia, Porretta è famosa per le sue acque curative, conosciute fin dall’epoca romana, e per il suo patrimonio storico e naturalistico. Collegata dalla strada statale 64 Porrettana e dalla ferrovia Porrettana, è una destinazione ideale per chi cerca relax, cultura e natura.

 

La stazione di ricarica Ewiva a Porretta Terme (BO)

Puoi ricaricare la tua auto elettrica a Porretta Terme alla stazione Ewiva in via Renato Managlia 4, a pochi minuti dalla stazione, servizi e luoghi di interesse. La stazione è dotata di sei punti di ricarica, in grado di erogare fino a 150kW di potenza.

 

Da non perdere nelle vicinanze

 

Terme Alte

Le Terme Alte di Porretta rappresentano il cuore pulsante della tradizione termale del paese. Situate in un’ampia conca circondata da boschi, queste terme sfruttano le proprietà curative delle acque sulfuree, note fin dallantichità. La leggenda narra di un bue guarito bevendo da una sorgente locale, simbolo ancora oggi presente nello stemma del comune. Le Terme Alte offrono trattamenti per la salute e il benessere, attirando visitatori da secoli.

 

Centro Storico

Il centro storico di Porretta Terme è un affascinante intreccio di stradine ed edifici storici. Qui si trovano strutture di pregio come la chiesa dei frati cappuccini, edificata a partire dal 1859, e il piccolo edificio di culto dedicato alla Madonna, ricostruito a fine Ottocento, che custodisce un’immagine venerata sin dal XIII secolo. La vicinanza al fiume Reno e al torrente Rio Maggiore dona al centro un’atmosfera unica, perfetta per passeggiate tra storia e natura.

 

Castello Manservisi

Nel pittoresco borgo superiore di Castelluccio, a 811 metri s.l.m. e a pochi minuti da Porretta Terme, sorge il Castello Manservisi, una struttura neo-gotica ristrutturata alla fine dell’Ottocento da Alessandro Manservisi. Caratterizzato da torri, portici e archi a sesto acuto, il castello ospita il Museo etnografico LabOrantes, il più grande della montagna bolognese, con 26 sale che raccontano la vita quotidiana degli abitanti dell’Appennino tra diciannovesimo e ventesimo secolo. Gestito da un’associazione di volontari, oggi è un centro culturale che accoglie mostre, concerti ed eventi, con sale arredate, arazzi e grotte sotterranee visitabili.

 

Borgo di Castelluccio

Castelluccio, situato su un crinale tra Monte Cavallo e Monte Tresca, è un incantevole borgo medievale che offre panorami mozzafiato sulle valli circostanti. Oltre al Castello Manservisi, il borgo è arricchito dalla Chiesa di Santa Maria Assunta del 1600 e dal Santuario della Beata Vergine del Faggio, raggiungibile con una breve passeggiata tra i boschi. Con i suoi vicoli, gli archi in pietra e i sentieri che si snodano tra castagneti e faggeti, Castelluccio è un punto di partenza ideale per esplorare la natura dell’Appennino.

 

Scopri di più sulla stazione ad alta potenza Ewiva a Porretta Terme (BO)