20 October 2023
Mobilità elettrica

Tutto quello che devi sapere sul Vehicle-to-Grid

Il Vehicle-to-Grid (V2G) è una tecnologia che trasforma le auto elettriche in “attori” utili per la stabilità del sistema elettrico, consentendo loro di prelevare e restituire energia alla rete. Scopriamone il funzionamento e i vantaggi per l’utente e l’ambiente.

 

 

Cos’è il Vehicle-to-Grid (V2G)?

Il Vehicle-to-Grid (V2G) è una tecnologia innovativa che potrà rivoluzionare il settore dell’auto elettrica. Si tratta, infatti, di un sistema che consente alle auto elettriche non solo di prelevare energia dalla rete, ma anche di restituirla quando necessario, in modo da stabilizzare l’intero sistema energetico. Questo significa che la tua auto elettrica non sarà più solo un mezzo di trasporto, ma potrà diventare un “attore” dinamico per la rete elettrica.

 

 

Come funziona il V2G?

Il V2G funziona grazie a una comunicazione bidirezionale tra il veicolo e la rete elettrica. Durante la ricarica, l’auto immagazzina l’energia prelevata dalla rete elettrica nel pacco batterie. Quando la rete ha bisogno di energia supplementare, l’auto può restituire parte di questa energia, contribuendo così a stabilizzare la domanda di energia e quindi contribuire all’equilibrio della rete elettrica.

 

 

Chi può utilizzare il V2G?

Al momento la diffusione della tecnologia V2G è ancora in via di sviluppo e per poterla utilizzare è necessario che l’auto elettrica sia compatibile con questa tecnologia. Molti dei principali produttori di auto elettriche hanno già reso disponibile la funzionalità sui propri veicoli elettrici, per cui alcuni veicoli sono già predisposti per il V2G, mentre altri potrebbero richiedere un aggiornamento.

 

È importante tenere presente che ad oggi sia l’adozione di veicoli elettrici con capacità V2G che l’infrastruttura di supporto e la regolamentazione sono ancora in evoluzione. Tuttavia, le opportunità e vantaggi che questa tecnologia potrà garantire nel momento in cui sarà disponibile e adottata su larga scala, sono notevoli.

 

Consentirebbe infatti ai proprietari di veicoli elettrici di utilizzare le batterie dei loro veicoli per immagazzinare l’energia in eccesso quando non è necessaria, riducendo gli sprechi di energia e contribuendo a bilanciare la rete elettrica. Questo potrebbe portare a una maggiore efficienza del sistema energetico e a costi più bassi per i consumatori.

 

 

Quali vantaggi può offrire il V2G?

Uno dei principali vantaggi del V2G è la possibilità di offrire e immettere energia alla rete quando necessario. Ciò avviene immagazzinando energia e rilasciandola al momento della richiesta su una Smart Grid”, ovvero una rete elettrica intelligente che utilizza la tecnologia per monitorare e regolare in tempo reale la distribuzione dell’energia elettrica.

 

Questo potrà permettere di ottimizzare la domanda di energia prelevandola quando è necessario, migliorando l’affidabilità e la gestione della rete elettrica. I benefici potranno riguardare anche direttamente i consumatori finali, poiché gli e-driver potranno essere remunerati in base all’orario e alla quantità di energia rilasciata, come già avviene ad esempio per gli utenti residenziali che producono energia rinnovabile (es. tramite pannelli fotovoltaici) e la immettono in rete.

 

Questa tecnologia promette una mobilità elettrica più sostenibile e conveniente per tutti. Con ulteriori sviluppi tecnologici, regolamentazione adeguata e un’adozione più ampia, potremmo assistere a una trasformazione nella gestione dell’energia e nuove prospettive di sviluppo per la mobilità sostenibile.

 

 

Vehicle to Grid: sogno o realtà? La sperimentazione di Utrecht, in Olanda.

Le sperimentazioni della tecnologia V2G sono già partite in vari Paesi. Tra le più recenti, la città olandese di Utrecht sta conducendo un esperimento collaborativo tra We Drive Solar, Hyundai, Renault e MyWheels per sviluppare la ricarica bidirezionale a energia pulita.

 

Collegando 300 delle auto di MyWheels alla rete, la città potrebbe avere accesso a una grande quantità di energia, potenzialmente utile per supportare la rete elettrica locale. Questo renderebbe Utrecht la prima “città bidirezionale” al mondo.